Agricoltura, artigianato, commercio, industria, edilizia. Tutti settori attraversati dal filo, purtroppo ormai non più sottile, della crisi. Una situazione davvero difficile che assume una connotazione drammatica nel territorio. Se si pensa che a tutto questo si sommano altre croniche questioni: quelle legate alle infrastrutture, al precariato, all’ accesso al credito sempre più proibitivo, ai balzelli quasi tutte alle stelle, ai servizi essenziali non sempre efficienti. Un quadro allora allarmante sul quale la Cgil di Agrigento torna ad accendere i riflettori
Il segretario provinciale, Massimo Raso, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al presidente della Camera di Commercio di Agrigento.
“Ci sono anche fatti nuovi – spiega nella missiva il sindacalista – che avranno sicuramente un impatto sull’insieme di queste questioni, prima fra tutte l’abolizione delle Province. Vi sono però opportunità nuove legate alla riprogrammazione dei fondi strutturali. E’ arrivato quindi il momento che ciascuno di noi, che ha la responsabilità di dirigere piccoli o grandi pezzi dell’economia e della società agrigentina, abbia uno scatto d’orgoglio di dire non possiamo rimanere inermi.
Non voglio farla lunga, né voglio rivendicare primogeniture e meriti particolari. Per questo – osserva ancora Massimo Raso – chiedo al presidente della Camera di Commercio, ente che abbiamo eletto quale “casa degli interessi economici e sociali” di questa nostra terra, di riprovarci. Di tentare, ancora una volta, di mettere assieme il vasto mondo degli attori economici e sociali per arrivare a partorire quella “piattaforma”, o “progetto” Agrigento da offrire ai Governi, ai vari livelli, e che non escluda il bisogno di arrivare ad eclatanti momenti di lotta, per riuscire a portare a casa qualche risultato apprezzabile”.
Non si è fatta attendere la risposta di Vittorio Messina. “Era già nelle mie intenzioni – evidenzia il presidente dell’ente camera – di riconvocare il tavolo delle forze economiche e sociali della provincia di Agrigento subito dopo Pasqua. Raccolgo comunque in positivo la sollecitazione davanti ad una situazione che si conferma sempre più preoccupante e che, a causa della progressiva perdita di posti di lavoro, rischia di creare nel nostro territorio condizioni di vero allarme sociale.
Le novità intervenute anche dal punto di vista delle modifiche istituzionali sul piano degli enti esponenziali degli interessi della popolazione locale impongono, come tu giustamente indichi, una riflessione aggiornata tra le forze sociali ed imprenditoriali della provincia, al fine di individuare insieme un percorso virtuoso per rilanciare la competitività del territorio.
Come Massimo Raso sa bene, al prossimo incontro non arriviamo impreparati e cercheremo di mettere a frutto i contributi raccolti in questi mesi da parte dei diversi soggetti che si sono ritrovati attorno al tavolo per mettere a valore il ruolo strategico della concertazione a partire dalla necessità di una definizione della programmazione dello sviluppo locale attraverso cui le istituzioni siano capaci di interpretare i bisogni dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori, in modo da individuare quegli interventi immediati che possono fronteggiare la grave recessione in atto e accompagnare la crescita della nostra provincia” – conclude Vittorio Messina.