“Rischio collasso all'Asp di Agrigento per la carenza di medici a seguito del blocco delle assunzioni. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza destinata ad esplodere, nella sua drammaticità, da un momento all’altro” A denunciarlo è il segretario provinciale della Funzione Pubblica – Cgil di Agrigento, Alfonso Buscemi. “Tutto questo – aggiune il sindacalista – perché i 140 posti per Dirigente Medico messi a bando, lo scorso mese di dicembre, dall’Azienda Sanitaria Provinciale sono stati stoppati, con una circolare, dall'Assessorato Regionale alla Sanità. Semaforo rosso scattato solo per il territorio agrigentino.
Da anni per fronteggiare questo vuoto si è tamponato con incarichi a tempo determinato, ma adesso molti medici, grazie ai numerosi concorsi che si sono svolti nelle altre città, hanno trovato una risposta occupazionale in altre parti del territorio siciliano e non solo. Pertanto restano senza risposta i tentativi di assunzione a tempo determinato da parte dell'Azienda di Agrigento.
La Funzione Pubblica – CGIL agrigentina ritorna a farsi sentire e a denunciare con decisione questa situazione divenuta ormai intollerabile. In particolare a piangerne le conseguenze è il Pronto Soccorso: qui, su una dotazione organica di 14 unità, oggi operano soltanto quattro medici di ruolo e quattro precari impegnati in due sale di emergenza, oltre alla presenza di almeno un altro medico in astanteria, naturalmente per una turnazione di 24 ore.
Nel tentativo di tamponare, l'Azienda a turno usa i medici di altri reparti. Ma, essendo corta la coperta, è evidente che si scoprono altri servizi. Si registra, per capirci, una forte sofferenza nei reparti di Medicina e Chirurgia.
Abbiamo scritto una lettera all'Assessore Regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, per sollecitarla a concedere una deroga, già richiesta anche dall'Asp agrigentina, per sbloccare i concorsi per Dirigente Medico nelle unità maggiormente carenti.
Da un incontro con i Dirigenti dell'Azienda apprendiamo che non si trovano medici specialisti nei reparti di emergenza / urgenza disponibili a lavorare ad Agrigento. E’ ovvio che a fronte di una prospettiva di precarietà senza fine, tanti medici preferiscono trasferirsi anche lontano da casa pur di trovare un impiego stabile.
Quindi necessita prendere atto con sollecitudine che la situazione potrebbe degenerare da un giorno all’altro se la Regione non correrà subito ai ripari” – conclude Alfonso Buscemi