Dopo diciannove anni dall’inizio del procedimento giudiziario, accogliendo la richiesta avanzata dal procuratore generale Luigi Patronaggio, i giudici della corte d’Appello di Palermo hanno condannato l’ex senatore del PDL Marcello Dell’Utri a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
La Corte ha altresì inflitto all’ex parlamentare la condanna al pagamento delle spese processuali e alla refusione di quelle sostenute dalla Provincia e dal Comune di Palermo, stabilite in 3.500 euro alla Provincia e 7.800 euro al Comune.
L’avvocato difensore di Dell'Utri, Giuseppe Di Peri, nell’apprendere la notizia della condanna, ha dichiarato: "E' confermata la sentenza. Ci aspettavamo una soluzione diversa ma questa era tra le previsioni possibili. Faremo ricorso in Cassazione".
Il processo a carico dell’ex senatore Dell’Utri inizia nel 1994 con le indagini della procura di Palermo. Nel 2004, la prima condanna infliggeva una pena di 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, più due di libertà vigilata. Nel 2010, in appello, la condanna fu ridotta a 7 anni: condannato per i fatti fino al 1992, fu assolto per quelli successivi. La Cassazione poi, confermando la parte post-1992, aveva rinviato il processo alla Corte d'appello per quelli precedenti.
Oggi è arrivata la nuova condanna che come si desume dalle parole dell’avvocato difensore non chiude la lunghissima vicenda processuale che dovrà ancora attendere l’ultimo grado di giudizio per divenire definitiva.