Avviso 20/2011: occorre un confronto a tutti i costi altrimenti sarà il caos! Nessuno può pensare di risolvere una questione complessa come quella della formazione professionale in Sicilia con questo clima. Noi pensiamo che la strada più appropriata sia quella della discussione, bisogna parlarsi schiettamente, ma non bisogna interrompere il dialogo. I lavoratori chiedono solamente di lavorare con dignità e ricevere con regolarità la retribuzione. Il Governo dichiara di volere salvaguardare i lavoratori. Bene! Incontriamoci e definiamole assieme partendo dalle tutele disegnate nella L.R. 24/76 come sostiene l’Assessore Scilabra. Un attimo dopo penseremo a come riprogrammare la formazione professionale in Sicilia.
Albert, non fornì mai una spiegazione su cosa significasse “ Ciascun pacchetto formativo, così come approvato, potrà essere oggetto di riedizioni nelle successive annualità 2013 e 2014”. Nella legislatura precedente, aveva rassicurato le Commissioni Legislative II e V che le annualità 2012 e 2013 erano coperte senza problema alcuno e che la terza annualità avrebbe trovato copertura con la programmazione FSE 2014/2020.
Ogni dichiarazione di Albert era sostenuta dall’Assessore pro tempore e dal Presidente della Regione, quindi tutto aveva massima copertura. Oggi si scopre che le modalità di passaggio tra il primo e il secondo anno dell’avviso 20/2011 non sono per niente automatiche e prive di problemi e che per finanziare la seconda annualità (2013) bisogna fare un nuovo avviso e/o bando attingendo le risorse dal Fondo Azione Coesione ovvero ai 452 milioni di euro destinati al Piano Giovani gestito dal Ministro Barca.
L’Uil Scuola, all’epoca, quando scopri un overbooking di circa 773 milioni di euro, cioè di una sovra prenotazione delle risorse dell’asse II Occupabilità, quello a carico del quale dovevano essere caricati le tre annualità dell’avviso 20/2011, tentò svariate volte di conoscere la situazione dei capitoli di spesa FSE ma dal Bilancio arrivava sempre la stessa risposta, solo l’Autorità di Gestione (cioè Albert) conosce esattamente la situazione, anche noi l’abbiamo chiesta invano.
Ora dobbiamo fare i conti con la prossima scadenza di giugno/luglio 2013. Che cosa fare con il personale, nell’attesa dei nuovi corsi? La cosa più logica è sfruttare le risorse previste dal Piano Azione Coesione per avviare la processi di qualificazione e/o riqualificazione del personale in servizio e licenziato e incentivare l’esodo dei lavoratori prossimi alla pensione.
Ci sono questioni aperte importantissime! Quella del Cefop in AS ad esempio! Che prospettiva si realizza alla conclusione del primo anno di attività? Come si potrà contemperare la conclusione naturale dell’Amministrazione Straordinaria prevista per il 30/09/2013 con le novità sul secondo anno di attività dell’avviso 20/2011?
Occorre garantire immediatamente la formazione agli allievi in obbligo scolastico già iscritti all’Ancol Sicilia per l’anno 20012/2013 e che hanno optato di frequentare il corso, previo rilascio di regolare nulla-osta, presso un altro ente. Rammentiamo che rallentare e/o ostacolare l’esercizio del diritto all’istruzione di questi allievi e rendere vana la scelta delle loro famiglie, potrebbero integrare un reato.
La formazione professionale si deve riscrivere e noi siamo pronti a dare il nostro contributo. Su cosa puntare? Servizi per l’Impiego e politiche attive, azioni formative per l’apprendistato, formazione continua e permanente, percorsi triennali d’istruzione e formazione.
Nel frattempo? Gestire la transazione con prudenza per evitare il caos e le strumentalizzazioni.
Come garantire il personale? Conto dedicato per il personale in servizio e trasferimento del personale in caso di chiusura da ente ad altro ente come dice il Presidente? E’ musica per le nostre orecchie, ma dobbiamo gestire la transizione.
Qualche precisazione in merito alle dichiarazioni del Governo sono obbligatorie. La condizione dell'ispezionato non si traduce tout court in quella di sottoposto a revoca di accreditamento né di ente canaglia.
Bisogna evitare le generalizzazioni che sono state e resteranno sempre pericolose.
In alcuni casi, citiamo ad esempio quello di Engim Sicilia, le ispezioni si sono chiuse positivamente e quindi perché indicarlo tra gli enti nei confronti dei quali si avvierà il procedimento di revoca dell’accreditamento? E’ stato certamente un errore e una smentita del Governo sarebbe cosa opportuna.
UIL SCUOLA PALERMO
1 commento
Una vignetta di Forattini all’epoca di “mani pulite” ritraeva Craxi che dal palco arringava la folla con queste parole: “è vero, fino a ieri abbiamo rubato! ma oggi diciamo basta a questo malaffare!”.
E chi ha sempre comandato oggi vuole rinnovare, ristrutturare…
Speriamo che i lavoratori si sveglino!