Partono da lontano con una mozione sul centro storico presentata al sindaco, al presidente del Consiglio, all’assessore ai Lavori pubblici e al segretario generale, ma vogliono arrivare direttamente a colpire Manganella.
I consiglieri comunali, Bennardo Giovanni, Dalli Cardillo Paolo, Sgarito Tania, Broccia Salvatore, Lupo Salvatore, Scalia Rino e Ceresi Filippo scrivono: “Pervengono al Consiglio comunale, da parte di numerosi cittadini, segnalazioni relative a strade chiuse definitivamente, pericoli di crollo di case fatiscenti, ecc. ecc.
I sottoscritti Consiglieri Comunali, pertanto, chiedono al sindaco e all’assessore ai lavori pubblici quanto segue:
Quale seguito è stato dato alla nota dell’ ing. Francesco Bellavia del 18/07/2012 avendo come oggetto la salvaguardia della pubblica incolumità, con la quale invitava chiaramente il sindaco, evidenziando l'estrema urgenza per il pericolo incombente, a provvedere alla demolizione e allo sgombero di quelle parti del centro storico per lo stato di grave degrado in cui versano alcuni fabbricati .
Quali sono le iniziative che ha intrapreso l'Amministrazione Comunale per il recupero delle somme relative alla demolizione a cui ha provveduto il Comune.
Come mai a distanza di circa due anni dalle demolizioni di alcuni fabbricati non è stato recuperato nemmeno un centesimo?”
Un fatto gravissimo, che speriamo non corrisponda al vero. Viceversa, ci troveremmo in una situazione paradossale che vede l’Ente a casse comunali vuote, indebitarsi ulteriormente per regalare a piene mani interventi nelle proprietà dei privati.
E già che ci sono gli otto consiglieri firmatari fanno la mala pensata di “supporre che è tutto fermo a causa della ordinanza sindacale n. 142 prot. 33075 del 03/09/1998, da cui si evince che il sindaco proprietario di un immobile non ha provveduto alla demolizione dello stesso, quindi, oggi è chiamato a pagare le spese al comune di Favara, che ha operato l'intervento?”
E ancora. “Come giustifica il sig. Sindaco l'Ordinanza n, 158/12 prot. N 33827 del 31/07/2012 da dove sembra che il Primo Cittadino sia inadempiente con lo stesso Ente? Se fosse così sarebbe un fatto molto grave e indecoroso”. I consiglieri in quest’ultimo caso si riferiscono ad un’abitazione di Manganella in Piazza Cavour.
“Il sindaco – concludono i consiglieri – considerata l’esistenza di queste due ordinanze si sente in grado di dare seguito alle ordinanze da lui firmate e riguardanti comuni cittadini? Si sente in grado di chiedere finanziamenti per il centro storico al Presidente della Regione non facendo chiarezza sulle ordinanze sopra citate? Il sindaco sappia che rispondere a questa interrogazione è un dovere, anche perché non ci sono scuse che tengano, non può deflettere, altrimenti il suo silenzio sarebbe grave e non gli resterebbe che rassegnare le dimissioni”.
Sasà Manganella, intanto, risponde sul nostro giornale, riservandosi, al momento è fuori sede, di dare tutte le informazioni del caso al suo ritorno.
“Per quanto riguarda – ci dice – l’abitazione di Via Umberto citata nella prima ordinanza, la demolizione è avvenuta dopo i tragici fatti legati alle vittime Bellavia, in quella occasione si demolirono diversi locali e anche quello di mia proprietà. La demolizione è avvenuta senza alcun preavviso. Pagherò il dovuto nello stesso momento della notifica da parte dell’ufficio preposto. Ufficio da me voluto e realizzato. Anzi, prima del mio insediamento a sindaco, nessuno si era sognato di richiedere il risarcimento per i lavori effettuati dal Comune.
L’altro immobile di Piazza Cavour riguarda solo l’eliminazione del pericolo, per il quale sono in attesa degli interventi degli altri comproprietari”.
Manganella ha promesso, a breve, di scendere nei dettagli. Dovrà farlo per fare chiarezza sulla contraddizione di un Comune in perenne lotta per evitare il dissesto finanziario che, nello stesso tempo, ometterebbe di essere risarcito dai privati. Stiamo parlando di milioni di euro.
A fronte dei chiarimenti che arriveranno con il ritorno di Sasà Manganella, i consiglieri firmatari annunciano altri interventi “fuori e dentro l’aula Falcone Borsellino”.
1 commento
vorrei proprio sentire la sgarito o broccia parlare invece di fare quello che gli dicono ,