Con cinquantadue voti a favore è stato approvato, poco fa, dall’Ars il disegno di legge sulla doppia preferenza di genere che andrà ad incidere subito sulle Amministrative di giugno. Hanno detto sì i partiti di maggioranza, il Pdl e la lista Musumeci, hanno detto no il Movimento Cinque Stelle, si sono astenuti i parlamentari del partito dei siciliani. Dopo lo stralcio, proposto da Francesco Cascio, sala d’Ercole ha proceduto al solo voto dell’articolo 1 e degli emendamenti.
In buona sostanza alla fine è passata solo la parte che garantisce la “pari opportunità” : un voto per un uomo e un voto per una donna. Il resto del testo, per l’eventuale modifica della soglia di sbarramento e per l’eventuale introduzione della doppia scheda per la scelta dei sindaci e dei consiglieri comunali, se ne riparlerà dopo.
Questo voto consegna due elementi di riflessione: l’intesa fra il cartello che sostiene il governatore Crocetta e alcune forze di opposizione e lo scricchiolio del tanto osannato “Modello Sicilia”. I grillini, che si sono differenziati dalla maggioranza, tuonano: ”Questa norma favorisce il voto di scambio”.
Esulta invece il Pd. "Fin dall'inizio avevamo indicato questa strada: approviamo subito la norma sulla doppia preferenza di genere, discutiamo la correzione della legge elettorale nei modi e nei tempi adeguati, all'indomani delle elezioni di giugno". Sono le parole di Baldo Gucciardi, presidente del gruppo all'Ars, che poi aggiunge: "Oggi la Sicilia compie un passo avanti straordinario sul piano dei diritti civili e delle pari opportunità un risultato voluto con forza dal PD, in sintonia con il governo Crocetta".