Le associazioni degli enti di formazione Cenfop e Forma regionali hanno assunto la determinazione di proclamare la crisi del settore. Nella serata di ieri, preannunziato nella riunione del giorno precedente, hanno diffuso un comunicato stampa, nel quale anticipano l’apertura delle procedure di mobilità, nelle forme di legge, da parte degli enti associati.
La presa di posizione degli enti è conseguente alla determinazione manifestata dal Presidente Crocetta di cancellare il percorso avviato con il piano di formazione triennale previsto dal precedente governo regionale, che si articolava nell’avviso 20/2011 e traeva le fonti finanziarie necessarie per la prima annualità dal POR Sicilia, per la seconda annualità nel “Piano straordinario di intervento a favore dell’occupabilità dei giovani in Sicilia (Piano Giovani)”, complementare al POR, e per la terza sulla nuova programmazione comunitaria 2014-2020.
La Flc e la Cgil hanno per tempo avvertito il Governo, esprimendosi criticamente dopo le dichiarazioni del Presidente e dell'Assessore Scilabra rilasciate il 22 marzo scorso, e, ritenendo imprudente bloccare l'avviso 20 alla prima annualità, hanno chiesto un urgente incontro per un indispensabile chiarimento.
D’altra parte, se il Governo avesse deciso di cambiare la destinazione della spesa, legittimamente ma unilateralmente, senza alcun confronto con le parti sociali, sarebbe gravissimo per il settore e comporterebbe migliaia di licenziamenti degli operatori della formazione professionale che attualmente operano nel sistema.
La Flc, pur reiterando nei giorni scorsi con la segreteria confederale della Cgil la propria posizione e la richiesta d’incontro al Presidente della Regione, discutendo ieri con le altre organizzazioni di categoria firmatarie del Contratto nazionale, si è determinata a chiedere insieme a queste ultime un incontro negoziale al Presidente, sia per esporgli la criticità della situazione che si sta venendo a creare, che per rappresentargli lo stato di emergenza ormai presente in tutte le filiere del comparto della formazione professionale; quello delle attività del così detto obbligo d’istruzione, il cui impasse è gravissimo, quelle della filiera orientativa e delle politiche attive del lavoro, senza atti certi che garantiscano oltre settembre le attività, e, in ultimo, quella della formazione oggi finanziata attraverso la prima annualità dell’avviso 20, che potrebbe scomparire creando alcune migliaia di disoccupati in più nel già martoriato panorama dell’occupazione dell’Isola.
In queste ore, infatti, le sedi sindacali delle quattro organizzazioni stanno ricevendo continuamente comunicazioni da parte degli enti gestori che intendono aprire le procedure per la mobilità del personale – cioè, fuori dalla metafora –per i licenziamenti collettivi.
L'incontro col Presidente non si può nemmeno lontanamente immaginare che possa essere sostituito dalle riunioni di uno stuolo di soggetti partenariali convocati nel così detto Tavolo Tecnico Istituzionale, che se avrà un ruolo, sarà quello – lodevolissimo – di favorire il confronto delle posizioni degli stakeholders sulla “riforma prossima ventura” mente i lavoratori hanno bisogni concreti, impellenti, irrinunciabili oggi, negati dall’impasse della macchina amministrativa e dalla “evanescenza” dei suoi dirigenti e dei referenti “politici” ai rami.
Ben inteso, non da oggi, la Cgil e la Flc ritengono indispensabile e necessario un processo di cambiamento, che, tuttavia, deve essere avviato senza salti nel buio. Queste le considerazioni che sono state argomentate anche nella più alta sede istituzionale in Sicilia, l’Assemblea Regionale Siciliana, quando, nel corso di una seduta congiunta delle Commissioni legislative di merito, il 26 marzo scorso, in audizione, è stato dichiarato che quello che risulta alla Flc, e che è stato discusso anche in Comitato di sorveglianza del FSE, la misura “occupabilità” riguardava come obiettivo strategico un piano per l’occupazione in Sicilia destinato a 50.000 giovani, che avrebbe operato anche attraverso la seconda annualità dell’avviso 20, che ne sarebbe divenuto uno degli strumenti operativi.
L’assessore Scilabra, l’assessore Bonafede e il Presidente Crocetta si stanno assumendo una gravissima responsabilità, con gli annunci della sospensione dell’avviso 20, senza badare all’impatto sociale che potrebbe provocare e senza avere, almeno a quanto appare, predisposto alcuna “rete di protezione” al triplo salto mortale che si preparano a fare.
Giovanni Lo Cicero
FLC CGIL – Comparto nazionale formazione professionale
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Formazione Professionale: gli enti preannunziano la serrata! Flc, Cisl, Uil e Snals, chiedono di inc http://t.co/nONH3OtEQS