Lo Stato ha pensato ad una serie di controlli del Fisco basati sul nuovo redditometro, capace di trasformare le spese in reddito attraverso un mix di dati certi provenienti dall'anagrafe tributaria e stime fornite dall'Istat.
E’ necessario scoprire i furbi per allargare la platea dei contribuenti. Lo spirito è “l’antico” motto “pagare tutti per pagare meno”.
In attesa di scoprire chi non paga, a Favara, il consigliere Giovanni Bennardo sta cercando di costruirsi una sorta di redditometro al contrario per conoscere a quali soggetti si chiede di pagare le tasse.
“Stiamo assistendo – ci dice Bennardo – al taglio di migliaia di prese idriche per mancato pagamento, abbiamo un debito milionario con l’Ato Gesa per le bollette non pagate dall’utenza. Si stima intorno al 50% il dato dei contribuenti che non pagano. E’ chiaro che la crisi economica ha messo in ginocchio le famiglie e uno degli effetti è la morosità. Intanto, a questi contribuenti verrà chiesto di fare fronte a nuove tasse, a gennaio scatterà la Tares. Allora, se già non possono onorare l’attuale peso fiscale, come faranno a pagare le nuove tasse?”
A chi si chiede di fare sacrifici? E’ una bella domanda, che trova le risposta nella disperazione della gente e nelle estreme azioni poste in essere, quotidianamente, dalle vittime di un sistema sbagliato, che sembra voglia di proposito ignorare la povertà della stragrande maggioranza degli italiani.
Giovanni Bennardo si sta costruendo lo strumento per avere la mappatura dei contribuenti favaresi, iniziando ad analizzare i dati relativi all’Irpef.
Del resto, è un lavoro già fatto dall’amministrazione per calcolare il gettito dell’Irpef comunale, il consigliere, dal canto suo, lo utilizza per conoscere la capacità di reddito dei suoi concittadini.
“La tabella dell’Irpef – continua Bennardo – ci offre il numero dei contribuenti, 11.115 il totale, diviso per fasce. La prima fino a un reddito all’anno di 1.000 euro appartiene a 263 soggetti, la seconda fino a 2.000 euro all’anno di 195 e così discorrendo fino al arrivare a soli 29 soggetti che superano i 100.000 euro all’anno.
La soglia di povertà è di circa 1.000 euro al mese per una famiglia composta di due persone. A Favara su 11.115 contribuenti Irpef, il numero dei contribuenti sotto la fascia di 20.000 euro all’anno è di 6.817, sotto i 15.000 euro all’anno sono 4.275. Stiamo, comunque, parlando di gente che ha un reddito, anche minimo ma sempre un’entrata certa. Manca il dato di chi, oggi, non ha assolutamente reddito, inghiottito dalla crisi economica.
E’ ragionevole ipotizzare che il 50% della popolazione non paga perché non può pagare. Come vedete si ripete il valore del 50% che è costante per le bollette del servizio idrico e di igiene ambientale ”.
Su questi aspetti deve interrogarsi la politica e non farsi trovare perennemente impreparata. E il prossimo appuntamento, dicevamo, è a gennaio, quando entrerà in vigore la Tares con aumenti di oltre il trenta per cento rispetto a quanto costa oggi il servizio di igiene ambientale.
“E’ il problema – conclude il consigliere – che porterò in Consiglio e sul quale cercherò il confronto con l’amministrazione comunale”.
1 commento
grande bennardo u megliu si!