di Valentina Piscopo
Le contingenze storiche ,politiche,sociali ed economiche in cui viviamo, ci impongono un’unica parola d’ordine: risparmiare. E Favara, citta’ non solo dell’agnello pasquale ma paese virtuoso e grande fucina di cultura, ha deciso di farsi portavoce di questa tendenza nazionale. nel consiglio comunale, tenutosi mercoledi 27 marzo c.a. ,alcuni consiglieri hanno proposto un metodo dalle funzioni polivalenti: ad una certa ora,quando il sole tramonta e la luna fa capolino in cielo,spegnere tutte le luci degli edifici pubblici,ritenuti un’inutile “spreco di energia elettrica”.
Ora,per quanto sia lodevole ogni iniziativa volta a sanare l’eterno deficit in cui riversa le casse comunali,questa mossa si rivela ,a nostro personale avviso,una lama a doppio taglio. ho lasciato passare appositamente diversi giorni prima di parlare di questo argomento, in quanto come una giovane watson in gonnella, ho condotto le mie indagini ed ho fatto i miei sondaggi. e’ vero che le scelte per il bene della nostra amata favara passano dalle bocche dei consiglieri comunali che abbiamo fatto eleggere,ma e’ altrettanto vero,che certe proposte non riscuoto il successo sperato. percorrendo appositamente le vie di Favara,le luci di tutte le scuole sono spente..il grado di oscurità e’ allarmante.. vogliamo ricordare che gli edifici pubblici sono circondati da case abitate da intere famiglie che ora,non dormono più tanto serenamente,in quanto l’illuminazione e’ ,per antonomasia, il più grande deterrente. con questa scelta e’ come aver tacitamente autorizzato il compiere atti vandalici o,peggio ancora, atti di violenza gratuità il nostro paese e’ stato fin troppo martoriato,infangato , capestato nella sua dignità non riusciamo ancora a dimenticare le immagini del’ex scuola media “A Mendola”,vandalizzata senza nessuna pietà.
La letteratura e l’iconografia classica ci insegnano che e’ la notte il momento preferito dai mascalzoni che vogliono fare del male. li immaginiamo vestiti di nero per mimetizzarsi meglio con l’oscurità ,appostati nei punti piu’ solitari,preparando i nervi e lo stomaco all’attacco. Favara e’ un paese che ha bisogno di luce,in tutti i sensi possibili. quindi,per evitare che la fantasia superi la realtà , probabilmente e’ necessario fare un passo indietro e ridare la giusta “luminosità “ ad un paese che vuole rispetto.