“Le associazioni Mela Blu, Comitato Beni Comuni Compassione e Prometeo si sono riunite per discutere le recenti manovre amministrative varate nell’ultimo periodo dall’amministrazione comunale. Le associazioni hanno accusato una mancanza sempre più progressiva sia di sevizio pubblico che di politica. Infatti l’amministrazione in questo scorcio di legislatura ha delegato ad esterni le sorti di alcuni beni del nostro paese. È chiaro che i problemi da affrontare sono tanti, ed amministrarli è difficile, ma è responsabilità di chi si è assunto l’onere di governare.
In particolare la nostra discussione si è focalizzata sulla questione dell’affidamento del castello Chiaramontano. Le associazioni confermano che con ogni probabilità il nuovo direttore artistico potrà rilanciare e pubblicizzare questo gioiello medievale più di quanto si sia fatto in questi anni. Inoltre crediamo che sia anche un ottima occasione per il comune di Favara per fare cassa soprattutto in tempi di magra. Ma abbiamo anche qualche riserva. Le associazioni temono che il castello non sarà più la casa di qualsiasi cittadino favarese che voglia presentare un libro, un convegno, un dibattito aperto o qualsiasi altra manifestazione. Infatti le nuove disposizioni presentate in una recente conferenza stampa parlano di valorizzare solo manifestazioni in linea con i progetti del nuovo direttore artistico. In conclusione le associazioni chiedono a gran voce che nella nuova programmazione del castello ci sia spazio per tutti quei cittadini, scuole, sindacati, chiese e associazioni che vorranno sfruttarlo per qualsiasi tipo di attività artistica o culturale che rappresenti Favara e i favaresi.
Siamo fermamente convinti che a prescindere della qualità degli eventi organizzati che è sempre relativa, un castello comunale diventa servizio e risorsa per i cittadini e le associazioni solo se è a disposizione di questi ultimi gratuitamente senza vincoli tematici o di livello artistico”.
In una per noi rara eccezione, abbiamo pubblicato integralmente il comunicato, quasi per non volere interrompere l’interessante ragionamento delle associazioni, che, d’accordo sul rilancio del castello, vogliono, comunque, mettere i paletti alla direzione artistica.
Occorre un regolamento chiaro a tutela del bene, della collettività e della stessa direzione artistica.
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