di Domenico Bruccoleri
Venerdi pomeriggio, al Castello Chiaramonte di Favara si è costituito il circolo locale dell’ ANPI, associazione nazionale partigiani d’ Italia.
L’ assemblea presieduta dal presidente provinciale, ex senatore, Angelo Lauricella, ha affidato al prof. Gaetano Cusumano il coordinamento provvisorio del circolo, che nella stessa seduta ha cominciato, con i presenti, l’ azione di proselitismo. All’ evento, che non ha richiamato molta attenzione da parte dei media, ha lavorato il consigliere comunale PD, Gero Castronovo.
Tra i presenti, numerosi giovani e vecchie glorie di trascorse stagioni politiche, il Sindaco Manganella, poi sottratto, ai lavori, dalla esigenza di presenziare a quelli del consiglio comunale, come ha fatto il consigliere Palumbo di Rifondazione Comunista. Interessante l’ accoglienza dei giovani delle associazioni presenti a Favara circa la riscoperta dei valori e della cultura uscita dalla resistenza nell’ Italia del dopoguerra e sulle ragioni della sua attualità. In calendario hanno già la celebrazione del 25 Aprile, in paese, da tempo ormai in disarmo nella sua versione evocativa ed educativa.
La cronaca potrebbe anche concludersi qui, come per qualunque nascita di un soggetto associativo. Solo che l’ ANPI non è un soggetto qualsiasi. Animato da coloro che la resistenza l’ Hanno veramente fatta, per ragioni anagrafiche, l’ associazione partigiani, deve ricorrere a nuove generazioni e assolvere a nuove funzioni con inalterato spirito di servizio. Da qui muove l’esigenza di dotarsi di un gruppo dirigente che non faccia della contaminazione dello spirito partigiano un atteggiamento di maniera, per sembrare oltre che essere esempio di impegno disinteressato. Tra i molti “eroi partigiani” citati e celebrati dalla diffusa letteratura che negli anni settanta dominava i dibattiti politici, l’ esempio di comportamento partigiano che, ci piace pensare, possa aiutare l’infanzia del circolo costituito a Favara è quello di Ermanno Gorrieri. Un partigiano con il complesso di CINCINNATO, fu parlamentare e poi dirigente sindacale,tornato alla vita di tutti i giorni si occupò della povertà quando non faceva notizia e chiamato da Fanfani al ministero del Lavoro,per poco tempo, fece un lavoro egregio.
Tornato alla società civile animò la sinistra sociale in politica e nel sindacato senza chiedere nulla, ma offrendo il suo contributo senza rimborso spese. Quello spirito a Favara deve essere riproposto e diffuso, i dirigenti del circolo avranno un bel da fare, ma hanno l’ obbligo di provarci.
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Si è costituito il circolo locale dell' ANPI, associazione nazionale partigiani d' Italia
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