Non è facile raccontare la gioia di vivere, ci vuole uno bravo e io non lo sono, ma ci provo ché la notizia è di quelle buone.
Oggi pomeriggio Noemi Ceresi, Roberta Bennardo, Valentina Oliveri, Gioacchino Gargano, Carla Matina, Giuseppe Schembri, Gerlando Mazza, Salvatore Matina, Gianni Failla, Diego Cassaro, Eloisa Vagliasindi, Andrea Vullo, Emanuele Vita e Enrico Calabrese, tutti componenti dell’associazione Dinamicamente, si sono dati appuntamento con i diciannove extracomunitari ospiti del convento dei Francescani.
Hanno deciso di stare insieme da vecchi amici e insieme hanno preparato il pane, arrostita la carne e munte le capre. Che c’entrano le capre? A dire il vero, nulla, ma è capitato che i giovani si trovassero sul posto proprio al rientro delle capre dal pascolo e bisognava mungerle.
Si è fatto anche questo in allegria. Per la cronaca le capre non si sono lamentate del servizio, anzi hanno gradito.
Alì, giovane afgano di fede musulmana, si sentiva a disagio nell’essere chiamato a distanza da una delle ragazze di Dinamicamente, “cose da cristiani” avrà pensato, mentre non nascondeva la sua gioia a stare in quella compagnia.
Ne hanno cose da raccontare e da ascoltare i giovani autoctoni e i loro coetanei arrivati dall’Africa, dall’Asia e dall’Est Europa.
Fra Giuseppe gongolava. Il Guardiano del convento ha più volte chiesto una mano d’aiuto per i suoi ospiti, per non farli sentire emarginati, ignorati.
I giovani di Dinamicamente hanno fatto di più. Di più al punto da formare un gruppo omogeneo di ventenni felice di stare in compagnia. Dio li benedica, sono riusciti a regalare emozioni ad un vecchio come me.
Sto, chiaramente, parlando di tutti i giovani e in un solo gruppo, questo sono stati e dello stesso Dio, che questo è.
Fra Giuseppe spera che quello di oggi non sia un fatto isolato, teme che gli altri tornino a chiudersi fuori del Convento. Ora, il frate non è preoccupato per se e per i suoi ospiti, ma per la gente del posto. Sono questi ultimi a guadagnarci andandoli a trovare. Provateci e se non è vero, non tornateci più.
1 commento
Grazie ragazzi, siete una speranza per il futuro di Favara, spero che i miei figli quando cresceranno vi somiglieranno almeno un po’ nel vostro modo di migliorare Favara 🙂