"Le categorie produttive, il vero cuore pulsante, lasciate fuori. Messe incomprensibilmente alla porta, evacuate dalla loro “casa naturale”, oggi occupata e gestita abusivamente dal Commissario Straordinario Dell' I.R.S.A.P Alfonso Cicero". Gli artigiani agrigentini e siciliani, iscritti a Casartigiani, rivendicano il sacro santo diritto di svolgere un ruolo attivo nel percorso di crescita economica del territorio attraverso la presenza e il fattivo contributo all’interno dell’Irsap, istituto regionale siciliano per attività produttive, chiamato a fine 2012 a prendere il posto dei Consorzi Asi.
"Un diritto, fino a ieri, inesorabilmente negato – si legge nella nota – ma da oggi è destinata ad aprirsi una nuova, importante, fase. E questo grazie all’ordinanza, emessa dalla Prima Sezione del Tar Sicilia, la quale ha accolto le misure cautelari richieste da Casartigiani, difesi dall’avvocato Stefano Catuara e dall'avvocato Gaetano Armao.
I giudici amministrativi, in buona sostanza, – viene evidenziato nel documento – hanno formulato una prognosi favorevole all’accoglimento ed hanno fissato sollecitamente l’udienza di discussione del ricorso nel merito per il prossimo 26 novembre, ritenendo così che la sentenza tuteli adeguatamente le ricorrenti attraverso l’annullamento degli atti impugnati, più che la semplice sospensione della nomina di Cicero, anche in ragione della delicatezza della questione e delle refluenze sulla funzionalità dell'Ente. La madre di tutte le storture, le anomalie, le incongruenze, che hanno prodotto danni, disagi, disservizi, è rappresentata dalla nomina del commissario straordinario dell’Irsap da parte della giunta regionale".
“Il geometra Alfonso Cicero – spiegano i legali di Casartigiani – non ha i requisiti e si trova pure in una posizione di incompatibilità rispetto all’incarico assegnatogli. Non ha i requisiti in quanto lo stesso non possiede il richiesto diploma di laurea, non è dirigente dell’amministrazione regionale e non ha neanche svolto il ruolo di presidente o di amministratore di enti similari. Si concretizza poi il conflitto di interesse perché Cicero si trova ad esercitare contemporaneamente le funzioni di controllore e di controllato, cioè mentre svolge il compito di commissario liquidatore in tre Consorzi Asi è anche commissario straordinario dell’Istituto.
Il Tribunale amministrativo regionale, sulla base del dettagliato e circostanziato ricorso presentato, ha infatti condiviso le nostre posizioni. Cicero non ha i requisiti previsti dalla l.r. n° 19/97 per essere nominato commissario”.
“Insomma il quadro tracciato, incorniciato dall’ordinanza del Tar Palermo, è abbastanza evidente. La nomina di Cicero a commissario straordinario dell’Irsap . concludono i due legali – è affetta da palese illegittimità che si riverbera sugli atti posti in essere dallo stesso, con evidenti profili di ingenti pregiudizi erariali, dipendenti dall’adozione di atti viziati geneticamente. Per essere chiari, l’attività amministrativa POSTA IN ESSERE, sia ordinaria che straordinaria, DEL COMMISSARIO CICERO, si appalesa grave e foriera di danni irreparabili sia sul piano amministrativo che contabile”.