La raccolta delle firme per l’esposto alla Magistratura sulle presunte inadempienze di Girgenti acque è lo spartiacque di future assemblee cittadine, di futura democrazia diretta e partecipativa.
La città ha ben compreso che il sindaco e il Consiglio comunale non sono in grado di amministrare la città. E quando il rappresentato non è più tutelato dal suo rappresentante, gli toglie la delega. Democrazia chiede che davanti al totale fallimento amministrativo, la massima assise cittadina dovrebbe togliere la fiducia al primo cittadino. Cosa questa impossibile dal verificarsi, ché una parte dei consiglieri è troppo attaccata ai benefici della carica politica, ai giochi e per nulla agli interessi generali della città.
Ci salva la piazza. Un grande contributo potrebbe arrivare dai due giovani deputati nazionali, Bosco e Moscatt, dagli ex sindaci Airò e Russello, dalle associazioni sorte recentemente proprio per colmare il vuoto amministrativo, da quella parte di consiglieri comunali e di partiti che hanno a cuore la città.
Deve la piazza affrontare i problemi gravissimi di Favara ad iniziare da quelli finanziari, essere propositiva e informata su tutti gli aspetti amministrativi.
Ne ho parlato con non pochi addetti ai lavori e ho colto il loro entusiasmo. Ci stanno lavorando, consapevoli di percorrere l’unica strada possibile per almeno arginare futuri danni alla collettività.
Ne ho parlato con la gente pronta ad affollare le assemblee e a dare una lezione di politica a chi ha il mandato elettorale.
Del resto, il volontariato è in piena attività e non è solo buono per ripulire le ville comunali e colorare la città, ché può svolgere attività più produttive e risolutive.
Sogno già, piazza Don Giustino diventata il simbolo del distacco tra il sindaco e la gente, affollata dai cittadini, con la presenza di Nino Bosco, Tonino Moscatt, il Pd, il Pdl, Rifondazione comunista, Socialisti riformisti, consiglieri comunali pensanti, Lorenzo Airò, Mimmo Russello e tanti altri, in sinergia per discutere davvero dei nostri problemi.
“E’ un sogno – a parlare è Giovanni Mossuto – che si può avverare, perché i favaresi vogliono, arrivati con le spalle al muro, reagire con l’unico valido strumento rimasto, quello della democrazia diretta”.
Nino Bosco ci dice che non mancherà certamente la sua presenza e il suo contributo. E non mancherà quello di Tonino Moscatt rispettoso del popolo. Non mancherà, per citarne una sola, la partecipazione dell’associazione Prometeo e di Davide Romeo. E lungo è l’elenco di chi ha dato la disponibilità, tanto da potervi annunciare già che presto ci vedremo in piazza.
1 commento
Dillu ca tutta sta colara …
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Sei caduto male, troppo male. Ti farò sapere.