Sono stato chiamato a fare parte della Delegazione Italiana dello SPI – CGIL nazionale per partecipare alla “convenzione internazionale” dei sindacati europei dei pensionati (FERPA) : 500 delegati provenienti da 11 Paesi e diversi Europarlamentari in rappresentanza del Gruppo dei socialisti e dei democratici.
Obiettivo: la presentazione e promozione dell’iniziativa continentale della FERPA di raccolta di milioni di firme, finalizzata all’ottenimento di una “direttiva europea” valida per impegnare gli Stati membri a destinare una quota del PIL e dei Bilanci per integrare i finanziamenti dell’UE in direzione della tutela e dell’assistenza integrata ai non auto sufficienti di tutte le età.
Questa rivendicata “direttiva” corredata da un finanziamento europeo, si rende necessaria in questo contesto in cui la presa in carico delle persone che non hanno o che hanno perduto l’autonomia nello svolgimento delle primarie funzioni personali di vita, da parte degli Stati, delle regioni e dei comuni, è, al di la della crisi, ridotta ai minimi termini o addirittura azzerata come in Italia, in Sicilia ed in Agrigento, ad opera dei governi e dei sindaci.
La “convenzione” ha messo in evidenza il fatto che se l’handicap e la perdita di autonomia non sono strettamente legati all’età, tuttavia l’aumento della longevità, con l’ampliamento della fascia degli ottantenni nella popolazione, ha ed avrà una incidenza sulle necessità di politiche e sostegni finanziari per rispondere alla domanda di servizi legati proprio alla perdita di autonomia e/o all’handicap.
Problemi di ampie dimensioni che non possono, in una Europa unita e solidale, essere affrontati con modalità e sensibilità diverse, da Stato in Stato, perché diventano, come lo sono, fonti di diseguaglianze sociali e di trattamento socio-sanitario.
E’ chiaro che la richiesta di una “direttiva europea” deriva anche dalla incapacità e mancanza di volontà dei Paesi del SUD Europa di mettere in “riserva” risorse finalizzate alla coesione e tutela sociale, in atto “imboscate” dentro il “labirinto” delle evasioni e dei privilegi, della speculazione finanziaria e dei falsi in bilancio.
Arrivati al Parlamento di Bruxelles siamo stati ricevuti dai parlamentari dei rispettivi Paesi (noi italiani siamo stati “accolti” da Sergio Cofferati e da Antonio Panzeri, ex CGIL) e, poi, siamo stati ammessi alla sala – congresso, intestata all’europeista Gualtiero Spinelli, dove si sono svolti i lavori della convenzione internazionale.
La proposta di iniziatica popolare europea è stata presentata da Bruno Costantini (segretario generale della FERPA), mentre ha espresso sostegno internazionale Claudia Menne (segretaria della CES, la confederazione europea dei sindacati.
Hanno partecipato e assicurato il loro impegno politico, a sostenere l’iniziativa della FERPA, Hannes Swoboda (presidente del gruppo parlamentare dei socialisti e dei democratici d’Europa), Robert Anderson, Francoise Vagner, Jasmine Martin, Luk Zelderloo, Henri Lourdelle, Laszio Andor (deputati europei) e Miguel Angel Martinez (vice presidente dell’Europarlamento).
Il dibattito è stato coordinato da Sergio Cofferati e le conclusioni sono state svolte da Antonio Panzeri.
A settembre avrà luogo una seconda convenzione, cioè dopo che la Commissione Europea esprimerà il parere sulla ammissibilità della petizione-proposta popolare di “direttiva” che in UE precede e non segue, come in Italia, la presentazione al Parlamento della richiesta dei cittadini.
E’ stata per me una esperienza molto interessante e credo che questa iniziativa sia in simmetria con le lotte in atto nel nostro Paese e nella nostra regione e provincia e segni la necessità di più Europa sociale così come si avverte in tutto il Continente: noi in Italia, in Sicilia, in Agrigento faremo la nostra parte.