“Il gruppo prometeo si dissocia dalla conduzione politica “post raccolta delle firme” sull’esposto su “girgenti acque”. Dopo la raccolta delle firme non c’è stata una naturale continuazione sul piano politico e amministrativo da parte di chi “doveva” dare il giusto seguito. La nostra proposta, che avanzeremo al Consiglio comunale, è la fuoriuscita dall’Ato idrico, che è già’ in liquidazione e in fase di chiusura. Solo così potremo avanzare proposte e aggiustamenti sulle condizioni di erogazione dell’acqua, i suoi costi e i termini del servizio. Il resto è solo propaganda, sterile per giunta! Aspettiamo, altresì, ancora l’iniziativa del sindaco, tanto sbandierata come altrettanto messa nel dimenticatoio. Noi non possiamo aspettare in eterno!”
Questo è il contenuto del comunicato dell’associazione Prometeo, che la dice lunga sul totale sbandamento della politica locale che prima ci fa innamorare di un’idea, la firma sull’esposto contro Girgenti acque, e poi polemizza e si divide.
E come se non si volesse tenere conto dell’attuale allarme sociale.
Gli economisti avevano anticipato che gli effetti della grave crisi economica nazionale si sarebbero abbattuti nel Meridione d’Italia pesantemente nel 2013 e 2014 e così è stato. Si sono fermate le opere pubbliche ed è la fame. A Favara a peggiorare la situazione ci ha pensato l’attuale guida amministrativa che in due anni ha prodotto il nulla assoluto. In redazione è arrivato un comunicato del consigliere comunale Antonio Fallea sulla povertà favarese, un altro allarme.
Solo ad ascoltare le parole “Ato idrico”, Girgenti acque”, “Aipa” ci sentiamo male, ché riceviamo e abbiamo ricevuto da parte di questi soggetti solo violenza psicologica. Paghiamo e non abbiamo il servizio. E paghiamo, oggi in povertà, rinunciando a beni di prima necessità.
Il sindaco invoca i toni bassi e la condanna dell’odio e non si rende conto che è il primo a seminarli con la sua incapacità politica. La Procura della Repubblica, i carabinieri che pure conoscono l’attuale stato dell’arte della città dovrebbero intervenire, prima che qualcuno perda davvero il lume della ragione.
Trentacinquemila persone vivono nella sporcizia pur senza sciopero degli operatori ecologici, i turni di erogazione dell’acqua sono inaccettabili, è stato negato questo bene essenziale a gente che non può pagare, la viabilità è una costante provocazione a fare a cazzotti e l’elenco è lungo.
Abbiamo perso due anni in chiacchiere, rischiamo di perderne altri tre, se la classe politica deciderà di continuare a vivere alla giornata e se le Istituzioni statali continueranno a girarsi dalla parte opposta di Favara.
Occorrerebbe unire le forze politiche per Favara, ché non è più tempo per le polemiche.
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2 commenti
I latini non si sbagliavano mai, soprattutto con il detto: il tempo è un gran chiacchierone, risponde sempre senza mai essere interrogato. E come al solito chi agisce in buona fede non viene mai smentito.
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