La programmazione dell’avviso 20 era così suddivisa:
Progetti FORGIO: 170.386.057,00; FAS: 102.003.338,00 ; FP: 14.212.678,00 per un Totale: di € 286.602.073. Con le nuove disposizioni contenute nella nota prot- 2247 del 30 maggio 2012, avremo invece: FORGIO: 144.828.148,45; FAS: 25.500.834,50; FP: zero, per un totale paria a 170.328.982,95.Una differenza di + 116.273.090,05 ed Economie PO FSE 2007-2013= 30.000.000,00
Numero di ore finanziate con avviso 20 = 2.000.000,00; con FORGIO:1.202.442; FAS:687.382 e FP:110176; mentre con le nuove disposizioni, avremo: FORGIO: 1.022.075; FAS:171.845 e ovviamente FP: zero ore e un totale di ore 1.193.920
Massimiliano Urso, Esperto Progettista, fa un’ analisi “contabile” e si pone diverse domande:
– Perché considerato che da alcuni mesi nei vari tavoli tecnici si è parlato tanto di formazione continua per le imprese, le risorse sono state azzerate?
– Come avverrà la ripartizione per singola provincia?
– Qualcuno non ricorda più forse che la valutazione dei progetti per l’avviso 20 prevedevano una ripartizione provinciale sia in termini di ore che di allievi distinta per ambiti formativi?
Inoltre, l’avviso 20 prevedeva l’opportunità di progettare dei piani cosiddetti sviluppo ossia extraconsolidato che alcuni enti hanno ottenuto, oltre a quello base (numero complessivo di ore pari, al massimo, a un terzo delle ore relative ad attività realizzate nello specifico territorio provinciale e ambito e congruenti con il presente Avviso per cui ha ottenuto finanziamenti – a valere su risorse regionali, nazionali e comunitarie; nelle annualità 2008-2009-2010…così recitava l’avviso pubblico)
– Perchè in questi mesi non si è provveduto a scorrere la graduatoria considerato che molti enti non hanno avviate le attività?
L’avviso 20 recitava: Per le annualità 2013 e 2014, tale fabbisogno sarà oggetto di verifica da parte del Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione Professionale, che provvederà al suo eventuale aggiornamento.
– Gli enti che sono stati oggetti di revoca dell’accreditamento, dovranno presentare la riformulazione?
– Gli enti che inevitabilmente non potranno impegnare tutti i dipendenti nelle attività a causa della riformulazione non sarebbe il caso di riqualificarli per poi, magari, inserirli nuovamente adeguando il loro curriculum alle figure professionali dettate dal rapporto Censis e Istat?
– Considerato che le nuove disposizioni per l’accreditamento prevedono una percentuale di occupati, alla fine del percorso formativo, senza i quali l’ente può essere declassato, non sarebbe stato meglio far “incontrare domanda e offerta al fine di creare occupazione?
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