di Antonino Vizzini
Io non conosco il francese, per cui, nel momento in cui leggo “Femme de Chambre” non capisco a cosa ci si riferisca. Francamente il nome fa anche una certa impressione, per cui mi chiedo: “Ma si sta forse parlando di un certo noto antichissimo mestiere? Del resto, se l’Assessora l’ha tagliato, sicuramente avrà inteso qualcosa del genere!”. Attanagliato dal dubbio consulto freneticamente il dizionario di Wikipedia e scopro, guarda un pò, che la “femme de chambre” non ha nulla a che vedere con quella roba, ma anzi è un mestiere onorabilissimo, conosciuto in Italiano con il nome di “Cameriera d’albergo”.
Resto un attimo perplesso. La mia mente si mette in moto per cercare di ricordare le premialità previste dall’Avviso Innominabile (finora sapevo che i numeri jellati sono il 13 e il 17, comunque no problem, adesso ci aggiungeremo anche il 20). Nel disco fisso devo averlo da qualche parte, lo cerco e lo tiro fuori e dò un’occhiata… Dunque, ecco qua: Fra le priorità c’è la “Valorizzazione delle risorse naturali e culturali”. Non so che valutazioni facciano in Assessorato, ma secondo me la formazione di personale alberghiero ricade in questa fascia, a meno di non volere valorizzare queste risorse incentivando il turismo “mordi e fuggi”.
Continuo a leggere. L’Avviso parla anche delle priorità trasversali, fra le quali spicca il “principio delle pari opportunità di genere”. Perbacco, ma questo è un corso rivolto alle donne! C’è anche la priorità trasversale! Ma vuoi vedere che questo corso ha permesso al pacchetto formativo in cui era inserito di godere delle premialità previste dall’Avviso Innominabile?
E ora che si fa? Coerenza vuole che venga rivista la graduatoria e l’intero pacchetto venga privato delle premialità e spedito nelle parti basse della classifica, probabilmente fra i progetti non ammessi! E in tal caso occorrerà fare scorrere la graduatoria, come previsto dall’Avviso, e promuovere un altro progetto che sostituisca quello retrocesso… con prevedibili ricorsi a TAR e quant’altro, sufficienti a bloccare il tutto chissà per quanto tempo!
Continuo a leggere. Anche i fotografi e i registi sono banditi dalle attività formative. E insieme a loro, tutto l’artigianato relativo al ricamo… ma fotografi e registi non si occupano anche loro di risorse naturali e culturali, permettendo la loro registrazione e diffusione?
E le ricamatrici non sono una preziosa memoria culturale dell’artigianato tradizionale?
Comincio a sospettare che chi ha progettato in funzione delle priorità previste dall’Avviso, adesso si ritrovi in difficoltà impreviste e imprevedibili. Comunque, vado avanti. Vediamo, per il FORGIO si dice che la riedizione di ogni pacchetto formativo non potrà superare l’85% del valore economico etc… quindi, occorre ridurre ciascun pacchetto formativo, ossia il taglio lineare deve essere eseguito su base provinciale. Cosa facile per Enti grossi che hanno molti corsi in tutte le province, un po’ meno per Enti di dimensioni minori che abbiano poche ore. Facciamo un po’ di conti: Supponiamo che L’Ente X abbia avuto approvato un solo corso FORGIO di 700 ore in provincia di Enna. Benissimo, riduciamolo all’85% cioè a 595 ore. Consultiamo l’Avviso Innominabile e scopriamo che… queste 595 ore non si possono fare perché il minimo di durata di un corso FORGIO è 700 ore.
Allora, mi chiedo, cosa succede?
L’Ente deve rinunciare in toto al suo pacchetto formativo con tutte le 700 ore o verrà fuori qualche altra disposizione in merito? La mia domanda è tutt’altro che peregrina, dal momento che avrei solo 7 giorni di tempo per comprendere la situazione e rappresentarla al mio Ente per decidere sul da farsi…
Andiamo alla FAS: Qui i termini cambiano, non si parla più di pacchetti formativi ma del 25% dei percorsi formativi. Se le parole non sono lasciate al caso, e un comunicato ufficiale dell’Assessore e del Dirigente Generale non dovrebbe lasciarle al caso, pacchetti e percorsi sono due cose diverse. Il problema sta a capire perché c’è questa differenza: Potrebbe essere, ma che ha redatto il comunicato è stato abbastanza ermetico su questo punto. Certo che un corso per portatori di svantaggio di 900*25/100=225 ore non penso proprio che possa essere efficace come “articolata e ampia azione formativa rivolta ai… soggetti delle fasce svantaggiate e a rischio di marginalità sociale… con l’obiettivo di facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro”. E inoltre non si può fare perché la durata minima degli interventi FAS è di 450 ore. Allora anche queste ore si perderanno per intero?
Continuiamo sulla FAS: sono banditi i percorsi per “Operatori ed ausiliari servizi di cura per minori ed anziani”. Che sono Operatore Socio Assistenziale, Assistente Socio Sanitario etc, per i quali, come è noto, vi è sempre una platea enorme di aspiranti allievi. Mi si dirà che sono alle porte i corsi previsti dall’Avviso 18 (si può dire 18 o porta sfiga pure lui?) per Operatore Socio Sanitario. Giusto, ma vediamo di esaminare qualche dettaglio: l’Avviso 18 è finanziato dal Fondo Sociale Europeo e quindi è normato dal Vademecum FSE. Nell’avviso è previsto esplicitamente che ciascun Ente non possa attivare più di due percorsi formativi.
In sostanza, nessuno può pensare che il taglio del 75% di ore di FAS possa essere compensato, in termini di risorse finanziarie e di mantenimento dei livelli occupazionali, con i corsi dell’avviso 18, in prima istanza perché non saranno assegnate più di 2000 ore ad Ente, poi perché la maggior parte dei corsi, per forza di cose, visto il blocco di 2 corsi ad Ente, non andranno ad Enti che sono impegnati anche nell’Avviso Innominabile, ma invece a new entry che non avranno personale interno a tempo indeterminato e che, dovendo rispettare solo il Vademecum e non avendo firmato clausole che li obbligano a impiegare personale iscritto nell’Elenco ad Esaurimento o Albo che dir si voglia, possono legittimamente, a norma di Vademecum, assumere chi gli pare e piace.
A questo punto è ovvio che i lavoratori sono garantiti solo dalle parole dell’Assessora ma non dai numeri e dai fatti. Non solo si avrà un taglio lineare del 35% secco, ma si rischia pure che ciò che rimane non possa essere realizzato per mancanza dei requisiti minimi previsti dall’Avviso Innominabile.
Un’ultima domanda, non di poco conto: Un Ente che adempie all’invito del comunicato ad inviare la manifestazione di interesse entro i sette giorni prescritti, ne avalla implicitamente la validità e dichiara di volersi attenere alle sue prescrizioni? E se non adempie, cosa rischia insieme ai suoi lavoratori?
E in ogni caso, anche inviando la manifestazione di interesse, visto che non vi sono decreti di finanziamento pubblicati ufficialmente, si potrà evitare di mettere in mobilità i lavoratori? Non credo proprio
7 commenti
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carissimo antonio vizzini…complimenti lei è davvero un bravo giornalista..sa scrivere molto bene e come ogni giornalista le parole sono la sua chiave di successo e in quest articolo c’è riuscito davvero bene…il lettore un lettore qualunque..crederebbe alle sue parole…ma io no caro giornalista sa perché?????? perché io sono un operatrice della formazione professionale e mi occupo di servizi orientativi…e se mi permette posso contraddirla..conosco il mercato del lavoro dela mia regione e posso dirle con certezza che il corso di ricamatrice che teoricamente dovrebbe e sottolineo il dovrebbe valorizzare le antiche tradizioni della nostra isola non interessa nessuno..proprio nessuno ..il corso di ricamatrice è uno di quei corsi che si portano avanti cin due tre al massimo cinque iscritte….e sa perché??????????? perché è un corso che nn ti da da mangiare..già nn ti da nessuno sbocco occupazionale… bene detto ciò ..ma mi creda potrei parlarle del corso di cameriera d’ albergo..nn serve un corso per lavorare negli alberghi e fare le pulizie…alla ditta di pulizie appaltatrice o allo stesso albergo interessa l esperienza del titolo nn sa cosa farsene…quest afigura nn ha bisogno di nessun corso per lavorare..carissimo ha dimenticato di commentare la più originale delle figure eliminate dall assessore…già di quella nn ne ha parlato!!!le sarà sfuggita di certo..ebbene gliela ricordo io…l’ operatrice dell abbronzatura artificiale!!!!! ah ah ah …la saluto caramente
ottimo articolo, complmenti!
ma i corsi si sclegono in base alla richiesta o i base ai capricci del politico di turno.
io voglio diventare OSA, ma ieri mi hanno detto che non posso farlo gratuitamente.
Complimenti antonio, lei ha proprio centrato i punti caldi della questione, lanciando alla fine del suo bellissimo articolo due quesiti fondamentali… kissa’ ki sara’ in grado di rispondere…. grazie per aver espresso chiaramente le problematike ke da qui’ a breve generera’ la disposizione assessoriale
Bravo Ninni hai fatto emergere le contraddizioni di un’amministrazione tecnicamente scadente.
Tante belle parole e noi della formazione continuiamo a morire di fame, calpestati da tutti i politici di turno.