Lo dico subito e mi tolgo il pensiero. Penserete che Franco Pullara si sia fissato e vi sta massacrando le ascelle con queste storie di miseria e povertà. Il fatto è che tutto sembra essere cambiato pure il clima che ripropone l’Autunno a Giugno. E al cambiamento non sfugge il giornalismo e la politica, cosicché a me tocca dare notizie sulla povertà e fare appelli alla solidarietà, mentre il sindaco annuncia festa tutti i giorni. Ma non erano i giornalisti quelli che una cosa di un centimetro la fanno diventare un chilometro? I tempi sono davvero cambiati.
Detto questo, scusatemi, cari lettori, ma devo darvi una notizia non bella. Finito di girarci intorno vi dico che la dispensa del convento sulla collina San Francesco è vuota.
La dispensa è vuota, la chiesa, invece, è sempre aperta. Chiunque può entrare è se vuole può lasciare sotto l’immagine di Sant’Antonio, San Francesco o ai piedi della Santa Croce, scatolette di tonno, buste di latte a lunga conservazione, conserve di pomodoro, pasta alimentare, patate.
Pure i Santi si faranno contenti di ricevere i beni di prima necessità per i poveri piuttosto dei fiori. E sarebbe uno spettacolo bello da vedere, pure per tutti noi, una chiesa adorna di generi alimentari. Allora, nel gioco delle parti i francescani ci mettono la chiesa e le immagini dei santi, i poveri la fame, noi qualcosa la dobbiamo fare, anche poco, una sola busta di latte o una scatoletta di tonno. A fare del bene non ci vuole molto.
Ultima cosa, la fame, quella non dovuta a dieta dimagrante, non può aspettare.
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1 commento
Ma le feste si fanno, e pure abbondanti.
ca nisciuno è fesso !!!