I Frati francescani non hanno più nulla da donare alle famiglie povere. Mi ha telefonato, proprio adesso, fra Giuseppe del Convento di Favara dicendomi che le ultime quattro famiglie favaresi hanno prosciugato il poco che c’era nella dispensa. Hanno bisogno di noi, di ognuno di noi, vi sto chiedendo un piccolo aiuto, una busta di latte, passata di pomodoro, scatolame, patate, pasta.
Per i frati in soccorso dei più poveri, lo chiedo al sindaco, al presidente del Consiglio comunale, agli assessori, ad ogni singolo consigliere comunale, a chi favarese e non favarese è nelle condizioni di dividere il poco che ha.
Alla porta del convento bussa la povertà dignitosa e non di mestiere, che nella massima riservatezza riceve cibo per la giornata. Alla stessa porta dovremmo bussare noi per offrire.
Si tratta di dare una risposta alla disperazione della nostra gente, che si è chiusa nella sofferenza e oggi vedrà fra Giuseppe stringersi le spalle e allargare le braccia, impotente rispetto alle loro richieste di aiuto.
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