Nel settore della Formazione Professionale in Sicilia, politicamente ed operativamente fu messa in atto una svolta nel Governo Lombardo, che istituzionalizzava la copertura europea degli interventi, attraverso l’emissione dell’Avviso 20 a scapito dei piani regionali dell’offerta formativa.
Contestualmente, l’avviso recava l’imprescindibile rispetto dell’unità costo standard, base necessaria per la copertura degli interventi. Fin qui la forma.
A prescindere dalla forma, comunque, deve necessariamente riempirsi la vacanza di vision che sia fondamento delle azioni tese a muovere le leve dell’operato politico-sociale.
L’azione più importante che possa strutturare e rendere efficace la Formazione Professionale Siciliana è quella di costituire una piattaforma della formazione “che sarà” e sottoporla immediatamente al governo, per una pronta attuazione.
Affinchè il progetto sia credibile e praticabile, bisogna che i rappresentati dei lavoratori si adoperino per una collaborazione fattiva ( e vicendevole ) con i gruppi parlamentari (in particolare con le forze che hanno già approntato una prospettiva di riforma dell’istruzione) e si attui davvero una sostenibilità formativa che renda conto dei bisogni territoriali , epartendo dalle loro peculiarità, in istanza ad un serio piano di sviluppo condiviso e, ripeto, SOSTENIBILE della nostra regione.
Terminate le trattative, e compatibilmente alle somme a disposizione che assicurino la copertura, bisogna che nasca una sinergia edificante tra le categorie ed il governo, affinchè il personale sia riqualificato per un periodo congruo.
Bisogna ammettere che in Sicilia, manca solo una risorsa per il benessere (da non confondere con la ricchezza, quella si ottiene nel medio/lungo periodo): la volontà!
Questa è un’ipotesi sostanziale di ciò che sarebbe percorribile per il cambiamento, se si ritiene ancora, e davvero, che la formazione sia “opportunità d’ingresso nel mondo del lavoro”.
Attenzionato il metodo, vorrei andare appresso, considerando un esempio di ciò che dovrebbe essere seriamente, per il nostro territorio, un intervento formativo innovativo.
Parlando di territorio, risorse e patrimonio, l’innovazione sarà quella di riunirne i significati, in termini di percorribilità sostenibile e delinearne un’unica accezione.
La valorizzazione e la promozione della vocazione territoriale e dei saperi connessi alla lavorazione del prodotto locale è una chiave di volta del rilancio, attraverso l’aggiornamento e la formazione di giovani che possano ricevere un’alta preparazione, di carattere ambientale e storico-culturale, tecnico-scientifica dell’area oggetto di un progetto.
Gli stessi avranno modo di effettuare stage e tirocini presso i partner e presso i laboratori artigianali e le aziende al fine di una implementazione pratica della cultura d’impresa artigianale direttamente connessa al sapere tradizionale del prodotto locale.
L’attività iniziale volgerà alla programmazione didattica ed alla redazione modulare dei contenuti ad opera degli esperti. Si redigerà un sito/portale internet d’appoggio e si creeranno gli account sui social network. Si circostanzieranno gli intenti dei partner in merito allo svolgimento della didattica ed alla pubblicazione dell’iniziativa sui propri canali, mettendo in agenda incontri e riunioni con gli stessi. Ultimata questa propedeutica, sarà creato un evento on line divulgato sui social network, in coincidenza alla pubblicazione del sito ufficiale che promuoverà l’iniziativa. In seguito saranno aperte le iscrizioni e si procederà alla selezione degli utenti; subito dopo sarà avviata l’erogazione dei contenuti precedentemente pianificati. Si procederà inoltre ad intrattenere rapporti con le strutture ricettive a basso costo (B&B) per una condizione di vantaggio ai visitatori in vista dell’attuazione degli itinerari. Gli esperti, procederanno a step valutativi in itinere, volti alla identificazione sperimentale, in staff con gli allievi, di itinerari locali, avendo a monito l’attività illustrativa teorico e pratica. La didattica sarà implementata dai tirocini presso i laboratori artigianali che producono e/o che operano sul prodotto. Nell’ultima fase progettuale, al completamento dell’edificazione delle figure di riferimento, saranno definiti ed istituzionalizzati almeno 2 itinerari agroalimentari, inserendo il booking on line sul sito dell’associazione, con tappe di accomodamento e pernottamento nei b&b convenzionati che offriranno maggior vantaggi agli ospiti dei tour proposti. Inoltre, si proporranno agli allievi un percorso di start-up consulenziale attraverso associazioni non profit, relativo alla creazione d’impresa artigiana.
Gli utenti avranno le competenze necessarie alla creazione di piccoli laboratori artigiani rivolti alla lavorazione del prodotto in quanto materia prima o semilavorato, ed inoltre, in una prospettiva itinerante di turismo sostenibile, potranno spendersi come guide gastronomico/culturali del territorio, in un’ottica di turismo destagionalizzante.
I mezzi finanziari a disposizione si utilizzeranno per la gestione delle attività e per la remunerazione degli esperti e la fruizione dei laboratori aziendali (ove queste risorse non possano utilizzarsi esclusivamente in partnership). Solo una visione completa dei percorsi, può assicurare il rispetto del criterio di economicità.
Un progetto, deve intendere formare giovani che siano sensibilizzati al recupero del territorio, della sua storia e delle proprie peculiarità, sviluppandone il senso di appartenenza.
La risorsa territorio e prodotto locale attraverso il percorso formativo e competenziale fornirà la consapevolezza qualificata per la creazione d’impresa artigiana e la consapevolezza per una proposta di touring nell’ambito di percorsi strutturati di turismo sostenibile.
I beneficiari diretti saranno preliminarmente i giovani diplomati che abbiano indipendenza nell’utilizzo delle tecnologie informatiche ed abbiano padronanza della lingua inglese di livello colloquiale ai quali necessita un know-how da investire direttamente sul territorio in termini di creazione di laboratori artigianali operanti nell’utilizzo del prodotto locale, in termini di slow-tourism e green tourism, entrambe, tipologie turistiche in grande ascesa. Le stesse competenze potranno essere un’ottima base propedeutica per l’intermediazione commerciale delle produzioni gastronomiche di qualità.
Indirettamente saranno beneficiati dall’iniziativa, quindi anche dalle figure destinatarie del progetto, i produttori, le strutture ricettive a basso costo (e non solo) ed anche, in termini di ritorno d’immagine, il territorio di riferimento dal punto di vista dell’operosità consapevole e dall’affrancamento dai circuiti convenzionali. Ne gioverà anche l’agropastorizia locale meno nota ma ugualmente di qualità.
In ultimo, il tentativo di rivalsa del nostro territorio deve solo partire da noi stessi e dalle nostre tradizioni, dalla riqualificazione dei docenti, dalla formazione delle figure che saranno le leve di prospettiva dei percorsi stessi di rilancio, dall’immissione strutturata delle nostre ricchezze nel mercato di fruizione e consumo. Altrimenti, se non saremo consapevoli di ciò, se non si andrà in queste direzioni, assisteremo al protrarsi di astrazioni e proposte vacue che non risponderanno nell’immediato alle esigenze occupazionali che insabbiano le prospettive dei nostri giovani.