In una nota pubblicata sul sito del Comune, il sindaco di Favara richiama gli eletti rappresentanti del popolo al risparmio.
Non è un richiamo diretto, ma è, ad ogni modo, un atto coraggioso da parte del primo cittadino che come tutti i suoi colleghi deve stare attento al “vespaio” Consiglio.
Il sindaco di Favara inizia la sua nota sui tempi e modi previsti dal Regolamento del Consiglio comunale sulle convocazioni delle adunanze, ma si capisce lontano mille miglia che vuole andare a parare “sull’opportunità di concentrare le riunioni delle commissioni consiliari in pochi giorni e negli orari in cui è presente il personale comunale, al fine di evitare sprechi di qualsiasi natura (straordinari, illuminazione, riscaldamento etc) e qualche atto di vandalismo, come è successo nei giorni scorsi”.
E’ il secondo appello, in ordine di tempo, al risparmio. Nel primo, il sindaco ha suggerito ai consiglieri di ridurre del 30 per cento le loro indennità.
Ma l’amministratore della città ha titolo per fare simili appelli al Consiglio comunale?
Ci facciamo la domanda e proviamo a darci la risposta. Uno degli argomenti preferiti dai favaresi nei bar e sui marciapiedi è l’eccessivo costo dell’assise cittadina, in particolare delle convocazioni delle commissioni comunali che si consumano senza sosta.
Un buon numero di consiglieri è come se non si desse pace finché non arriva al tetto massimo di gettoni di presenza. Si consumano commissioni su commissioni pure in presenza di adunanze del Consiglio con cadenza quasi mensile. E il fatto, dicevamo, è diventato l’argomento preferito dei favaresi, dal canto loro vessati dalle tasse sempre in aumento. I sacrifici devono essere fatti da tutti e loro dovrebbero darne l’esempio, questo è il concetto popolare.
Il sindaco avrà, sicuramente, colto il malumore cittadino e questo già gli darebbe titolo ad invitare i consiglieri al risparmio. Andiamo avanti. Fin dall’insediamento, primo cittadino e Giunta hanno deciso di rinunciare al trenta per cento dei loro compensi. Questo si aggiunge al precedente e completano la piena facoltà a chiedere un minimo di risparmio in considerazione delle vacche magre che si aggirano all’interno del Palazzo e della città.
Ora, per non fare di tutte le erbe un fascio, è giusto riconoscere che la presidenza del Consiglio comunale non ha speso un solo centesimo di euro in spese di rappresentanza e che alcuni consiglieri hanno rinunciato del tutto al gettone di presenza, altri ne accumulano il minimo in relazione alle attività richieste dalle commissioni per dare i pareri alle delibere inserite nell’ordine del giorno dei lavori consiliari.
C’è un nutrito gruppo, purtroppo, che si ostina a non capire e che adesso lamenta forti mal di pancia, ché non riesce a digerire l’appello del sindaco, che, poi, è anche quello della città.
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Favara – Il sindaco ricorda ai consiglieri il risparmio
By franco.pullara3 Minuti di lettura
1 commento
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