Cade, cade, cade, sembrerebbe essere una specialità tutta favarese la mancanza di numero legale e per la terza volta in due giorni la convocazione dell’assise cittadina subisce lo stesso destino. Dopo la terza convocazione andata a vuoto, si aggiornerà a data da destinarsi.
In tanti, consiglieri e spettatori hanno gridato “vergogna”, lo stesso sindaco ha perso il bene della pazienza andando su tutte le furie e prendendosela aspramente con il segretario generale.
Ma cosa è accaduto? Fatto il prelievo del punto riguardante le modifiche del regolamento cimiteriale, il sindaco è intervenuto per illustrare le variazioni apportate. Sull’argomento ha preso la parola il consigliere di Rifondazione che ha proposto di approvare solo alcune parti, le più urgenti, quelle riguardanti l’autorizzazione alle tumulazioni delle salme di non nativi e non residenti che hanno a Favara la loro famiglia e il prolungamento temporale delle norme transitorie da 15 giorni a trenta giorni.
A questo punto la maggioranza ha avuto la necessità di riunirsi per decidere e la seduta è stata sospesa per dieci minuti. Questa della interruzione dei lavori per incontrarsi al secondo piano del Palazzo è un comportamento della maggioranza difficile, davvero, da capire. Il dibattito è pubblico e i cittadini hanno il diritto di assistere alla formazione delle decisioni della politica.
Cos’è una sorta di ritiro spirituale, per invocare la benedizione divina prima di votare? E poi che tipo di maggioranza è? La proposta dell’amministrazione appartiene alla maggioranza che all’interno della Giunta ha i suoi assessori. Allora di cosa devono ancora ragionare per approvare le proposte dell’amministrazione? A Favara c’è una democrazia che non funziona e che, per certi versi, preoccupa.
Torniamo al racconto dei fatti. Trascorsi i dieci minuti, all’interno dell’aula restava solo l’opposizione e dopo mezzora la stessa cosa, a questo punto chiamato l’appello hanno risposto i consiglieri Lupo, Bennardo, Dalli Cardillo, Antonio Palumbo, Broccia, Grova, Ceresi, Sgarito, Antonio Alaimo, Scalia, dieci in tutto quando il numero legale doveva essere di dodici. I consiglieri d’opposizione hanno dichiarato di rinunciare al gettone di presenza per una convocazione inutile, quando tra i punti all’ordine del giorno ci sono le misure correttive chieste dalla Corte dei Conti.
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Favara – La seduta del Consiglio cade per la terza volta per mancanza di numero legale
By franco.pullara2 Minuti di lettura
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