Egregio Sindaco,
il ricordo di tragedie passate, legate a crolli strutturali di immobili che insistono nel centro storico di Favara ci impongono un impegno costante rivolto alla sicurezza dei cittadini e il valore immateriale del centro storico. Le autorità pubbliche hanno il dovere di difendere questi due punti con tutti gli strumenti possibili.
Per questa ragione, nell’esclusivo interesse dei cittadini, ci siamo attivati per fornire un contributo concreto che potrà, se ben attuato, anche creare nuova linfa all’economia locale.
Riteniamo pertanto di fare cosa gradita e utile nel proporle una serie di strumenti regionali che il Comune di Favara potrebbe utilizzare subito.
Per ciò che riguarda gli edifici di proprietà privata lo strumento utilizzabile è l’articolo 33 della Legge Regionale 6/2009 relativo al “Recupero edifici situati nei centri storici e zone omogenee” che permette ai proprietari di immobili situati nei centri storici di avere accesso a mutui a tasso zero per interventi di restauro e di ripristino funzionale. Dalle informazioni in nostro possesso sono disponibili ancora 3.900.000 euro sulla posta di bilancio regionale per tale tipo di interventi.
Per ciò che riguarda gli edifici di proprietà pubblica lo strumento individuato è il progetto Jessica che consente alle Regioni di utilizzare parte dei Fondi strutturali già assegnati per effettuare interventi di sviluppo e riqualificazione delle aree urbane (compresi progetti relativi a efficienza energetica e a produzione di energia da fonti rinnovabili), usando strumenti di ingegneria finanziaria. Le linee che potrebbero interessare il Comune di Favara sono le seguenti:
– 6.1.1.A A) Interventi di riqualificazione integrata, con criteri di qualità architettonica ed edilizia sostenibile, per l’insediamento, l’incubazione ed il rafforzamento di funzioni e servizi urbani e metropolitani, anche tramite riuso di strutture esistenti o forme di comodato del patrimonio immobiliare pubblico in disuso;
– 6.2.1.A A) Interventi di riqualificazione urbana integrata per l’insediamento e/o la valorizzazione di centri di servizi (per le imprese, sociali, culturali, sportivi, sociosanitari, la prima infanzia, ecc.) quali attrattori di rango sovra-locale.
Infine potrebbe essere di estremo interesse l’utilizzo di quanto previsto dalla Legge regionale 1/2012 (Norme per la riqualificazione urbanistica con interventi di edilizia sociale convenzionata). Si potrebbe in questa maniera attivare un interessante esperimento di social housing. Dalle informazioni in nostro possesso i fondi destinabili a siffatti interventi ammontano a 30 milioni di euro già stanziati nel bilancio regionale. Sembra però che la norma non sia del tutto attuata e pertanto i nostri (m5s) portavoce all’ARS hanno sollecitato formalmente gli Assessorati regionali a fornire conferma della possibilità di utilizzare tali somme o a completare tempestivamente l’iter attuativo per renderle disponibili.
Speriamo che la S.V. si attivi immediatamente per intercettare i finanziamenti sopra elencati. Seguono riferimenti normativi
Legge regionale n. 06/2009
Recupero edifici situati nei centri storici e zone omogenee
art.33
1. L’Assessorato regionale dei lavori pubblici, di concerto con la Ragioneria generale della Regione, è autorizzato a stipulare con gli istituti di credito convenzioni finalizzate alla stipula di contratti di mutuo ventennale con i proprietari di immobili situati nei centri storici o nelle zone omogenee classificate “A” nei piani regolatori generali dei comuni e con i proprietari di edifici classificati netto storico, per la manutenzione straordinaria, l’adeguamento alle norme vigenti e alle disposizioni antisismiche, il restauro, il ripristino funzionale degli stessi, o di porzioni di essi, per unità immobiliari da adibire ad uso residenziale per un importo massimo di 300 migliaia di euro, e comunque non superiore ad un importo massimo di 2.000 euro/mq, per ciascun soggetto richiedente e per ciascuna unità abitativa, ponendo a carico del bilancio regionale il 100% del costo degli interessi. I mutui di cui al presente comma possono coprire il 100% del costo degli interventi di restauro e di ripristino funzionale.
2. Per le finalità del presente articolo è autorizzato, a decorrere dall’esercizio finanziario 2009, un limite di impegno ventennale dell’importo di 7.500 migliaia di euro, a decorrere dall’esercizio finanziario 2010, un limite di impegno ventennale di 2.500 migliaia di euro e a decorrere dall’esercizio finanziario 2011 un limite di impegno ventennale di 2.500 migliaia di euro.
3. L’articolo 25 della legge regionale 6 febbraio 2008, n. 1 è abrogato
Avviso Pubblico: www.regione.sicilia.it
Nel suddetto fondo sono attualmente disponibili euro 3.900.000
Caratteristiche ed obiettivi generali della legge n.6
La normativa regionale è finalizzata a ridurre il degrado dei centri storici siciliani e favorire le attività economiche connesse al recupero degli immobili (piccola imprenditoria ed attività artigiane finalizzate al ripristino e restauro).
Tipo di Procedura: E’ una procedura a sportello, l’ammissione al beneficio è regolata infatti da una valutazione di ammissibilità condotta secondo l’ordine cronologico di presentazione delle istanzefino ad esaurimento dei fondi. I benefici non sono cumulabili con altri benefici di alcun tipo.
Beneficio : Le agevolazioni sono conseguite con la concessione di mutui, da parte di banche convenzionate, con ammortamento ventennale.
Il pagamento degli interessi è a totale carico dell’amministrazione regionale.
Beneficiari: I proprietari di fabbricati destinati a civile abitazione e ubicati nei centri (zone omogenee omogenee “A”) dei comuni siciliani.
PROPOSTE PER GLI EDIFICI DI PROPRIETA’ DEL COMUNE
– Progetto Jessica
Nel periodo 2007-2013, l’Unione Europea ha incentrato la programmazione dei Fondi strutturali sullo sviluppo urbano sostenibile. In questa ottica è nata JESSICA – Joint EuropeanSupport for Sustainable Investmentin City Areas.
JESSICA è un’iniziativa della Commissione Europea realizzata in collaborazione con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB), che consente alle Regioni di utilizzare parte dei Fondi strutturali già assegnati per effettuare interventi di sviluppo e riqualificazione delle aree urbane (compresi progetti relativi a efficienza energetica e a produzione di energia da fonti rinnovabili), usando strumenti di ingegneria finanziaria come i Fondi di Sviluppo Urbano, la cui costituzione e gestione viene affidata a operatori qualificati, selezionati tramite gare europee. Vista il sito
Le linee che potrebbero interessare il Comune di Favara sono le seguenti:
6.1.1.A A) Interventi di riqualificazione integrata, con criteri di qualità architettonica ed edilizia sostenibile, per l’insediamento, l’incubazione ed il rafforzamento di funzioni e servizi urbani e metropolitani, anche tramite riuso di strutture esistenti o forme di comodato del patrimonio immobiliare pubblico in disuso; (qui risultano ancora a disposizione 7 milioni* di euro)
6.2.1.A A) Interventi di riqualificazione urbana integrata per l’insediamento e/o la valorizzazione dicentri di servizi (per le imprese, sociali, culturali, sportivi, sociosanitari, la prima infanzia, ecc.) quali attrattori di rango sovra-locale. (qui risulta ancora a disposizione 1 milione* di euro)
*è possibile che le suddette somme vengano integrate
Le sopra menzionate risorse non sono a fondo perduto, ma vengono erogate a condizioni agevolate (tasso 3%). E’ necessario per accedere al progetto un piano economico finanziario.
LEGGE 3 gennaio 2012, n. 1.
Riqualificazione urbanistica con interventi di edilizia
sociale convenzionata. Misure urgenti per lo sviluppo economico.
art.1
1. Ai fini della realizzazione di alloggi sociali di cui all’articolo 5 della legge 8 febbraio 2007, n. 9 e al decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008, si applica in Sicilia la disciplina prevista dall’articolo 11 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, in attuazione di quanto previsto dai commi 258 e 259 dell’articolo 1 della legge 24dicembre 2007, n. 244. Per la realizzazione di tali interventi può ricorrersi agli strumenti del partenariato pubblico-privato (PPP) di cui al comma 15 ter dell’articolo 3 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e al decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207.
2. Con regolamento adottato con decreto del Presidente della Regione, su proposta dell’Assessore regionale per l’economia, dell’Assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità e dell’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, previa delibera della Giunta regionale, da emanarsi entro novanta giorni dalla data di pubblicazione della presente legge, previo parere della competente Commissione legislativa della Assemblea regionale siciliana, sono disciplinate le modalità attuative per la realizzazione degli interventi di cui al comma 1 ed in particolare:
a) i criteri per l’individuazione delle aree in cui localizzare gli interventi, secondo le previsioni degli strumenti di programmazione urbanistica o in deroga agli stessi;
b) le modalità di individuazione e scelta dei partner privati degli interventi, secondo criteri di trasparenza,imparzialità e tutela della concorrenza;
c) le modalità e le condizioni per la valutazione delle proposte dei privati e per la negoziazione degli accordi di partenariato pubblico privato (PPP);
d) le eventuali premialità, sia in termini di volumi edificabili che di agevolazioni fiscali e/o finanziarie, da attribuire ai promotori degli interventi, secondo le condizioni ed i limiti ivi stabiliti;
e) le procedure amministrative a cui ricorrere per l’approvazione e l’attuazione degli interventi, secondo criteri di semplificazione e trasparenza;
f) gli obiettivi minimi da conseguirsi, da parte dei comuni, in termini di disponibilità di alloggi sociali e riqualificazione urbanistica, in relazione alle caratteristiche dell’intervento ed alle quote di investimento pubblico e privato complessivamente previste;
g) le modalità per consentire, fra i costi dell’intervento, l’eventuale inclusione delle spese della relativa assistenza tecnico-amministrativa ai comuni.
Risorse disponibili (mai utilizzate): euro 30.000.000
Manca l’affidamento definitivo all’istituto gestore del fondo (presentata interrogazione parlamentare), contestualmente è stata contattata la Ragioneria Generale della Regione, si presuppone che l’iter verrà chiuso a breve.
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Favara – M5S scrive al sindaco: "Ecco, dove trovare i soldi per il risanamento"
By vedisotto8 Minuti di lettura