Il Presidente del Tribunale
Luigi D’Angelo
E’ in corso di svolgimento innanzi la Seconda Sezione Penale di questo Tribunale il processo n.1221/13 R.G. a carico di Allegro Ettore + 9, nel quale figurava imputato Bellavia Rosario, deceduto per suicidio il 23 dicembre 2013 mentre era detenuto all’interno della Casa Circondariale di Caltanissetta.
All’udienza tenutasi in data 8 gennaio 2014 -la prima successiva al suicidio- il difensore di Bellavia Rosario dichiarava che era stato presentato un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura, in quanto erano rimasti senza risposte, né riscontro i problemi che, poco prima della sua morte, il Bellavia aveva rappresentato in un’istanza inviata al Presidente del collegio giudicante.
Numerosi articoli di stampa hanno riportato le dichiarazioni anzidette, nei termini “suicidio annunciato” e di “indagine del C.S.M.”.
Con riferimento al contenuto di quanto riportato dai mezzi d’informazione e premesso che non risulta l’avvio di alcuna indagine da parte del C.S.M., il dramma umano sotteso alla vicenda ha imposto una doverosa, immediata verifica circa l’eventuale trasmissione di tale lettera al Tribunale di Agrigento. In particolare, è apparso necessario accertare se la missiva non era pervenuta al Tribunale perchè mai spedita o a causa di un disguido postale, ovvero per una qualsivoglia trascuratezza nell’inserimento degli atti da parte del personale di cancelleria.
Queste erano le ipotesi plausibili, in quanto nel fascicolo processuale del Tribunale non risulta mai inserita alcuna lettera del detenuto se non quella che il difensore ha depositato in udienza solo successivamente al suicidio; lettera che, peraltro, non attiene a comunicazioni o istanze di interesse processuale, ma riguarda doglianze inerenti la gestione penitenziaria e che, pertanto, esulano dagli ambiti di intervento del giudice del dibattimento penale.
Ciò posto, il riscontro formale richiesto al funzionario responsabile della Cancelleria del Tribunale ha attestato che nessuna richiesta o istanza del Bellavia risulta pervenuta dalla data in cui gli atti del processo sono stati trasmessi dal Tribunale di Palermo al 7 gennaio 2013.
Inoltre, certamente decisiva è la nota del 21 gennaio 2014 con la quale il Direttore della Casa Circondariale di Caltanissetta ha formalmente rappresentato: che, successivamente al suicidio, la lettera in questione era stata rinvenuta al protocollo generale della stessa Casa Circondariale in attesa del completamento delle previste formalità d’inoltro e trasmissione a mezzo posta; che la trasmissione non era stata più effettuata a seguito del decesso del Bellavia; che la lettera era successivamente stata portata all’attenzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta, che l’ha sequestrata nell’ambito degli accertamenti relativi al decesso del detenuto.
Tanto rende palese l’assoluta infondatezza delle censure mosse al Tribunale, frettolosamente denigrato, proprio mentre è impegnato – con immutata, serena compostezza – nella celebrazione di un processo certamente delicato.
Con il presente comunicato, adempio al dovere di riportare con assoluta correttezza i fatti dopo averli ricostruiti e verificati con rigorosa obiettività, in modo da offrire agli organi di stampa elementi utili alla consueta correttezza dell’informazione.
A
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Nota del Presidente del Tribunale di Agrigento relativa al suicidio dell'agente di polizia penitenziaria Rosario Bellavia
By vedisotto3 Minuti di lettura