Giuseppe Lentini
Manganella non presenta, come dovrebbe, la relazione annuale sulla sua attività amministrativa.
Occorrono pochi secondi per prepararla. Basta scrivere “NULLA” su “PO 1 area amministrativa; PO 2 area finanziaria; PO 3 servizi sociali e P.I.; PO 4 area tecnica; PO 5 urbanistica ambiente e patrimonio; PO 6 Politiche comunitarie , servizi informatici , centro storico; PO 7 personale e attività produttive; PO 8 servizi culturali, turistici, demografici; PO 9 polizia municipale”, ma si vergogna.
E cosa potrebbe scrivere diversamente da “NULLA”.
La città scegliendolo come sindaco ha bruciato quasi tre anni e ne brucerà altri due.
Proviamo a farla noi la relazione annuale al posto suo.
Occorreva sanare le casse comunali con decisioni di ordinaria amministrazione. Bisognava recuperare la spesa per l’abbattimento degli immobili a rischio crollo, andare a cercare gli evasori fiscali, vendere la proprietà comunale di difficile utilizzo per i cittadini, mettere a reddito i beni confiscati alla mafia.
Si dovevano assicurare i servizi sociali e migliorare gli immobili scolastici, recuperare gli oneri di urbanizzazione, preparare progetti per cercare l’occasione di agganciare i bandi europei, informatizzare gli uffici comunali, mentre non hanno neppure le fotocopiatrici, organizzare la macchina burocratica e non certamente trasferendo solo tre dipendenti. Bisognava censire tutto il centro storico e progettare misure per salvarlo piuttosto di affidarsi alla Provvidenza. Sulla cultura e turismo si era accesa la speranza sul castello e su Bartoli, ma sembrerebbe che il notaio, come tutti gli altri consulenti, si sia stancato del personaggio sindaco. Sulla Polizia municipale, la montagna ha partorito il topolino con il recente bando per ampliare il numero dei vigili. Pensate, ha avuto una sola idea in quasi tre anni.
Per farla breve si può scrivere un libro sui disagi della gente e una sola parola sulle cose fatte: “NULLA”.
Nulla al punto tale che mentre l’opposizione lo attacca pubblicamente, la sua maggioranza non spende una parola per difenderlo. Il suo stesso partito non lo difende e non lo accoglie con gli onori dovuti ad un sindaco, anzi prova politicamente imbarazzante la sua presenza. E se la sua maggioranza non lo difende, lui fa la stessa cosa per la maggioranza, cercando di scaricare le responsabilità sul Consiglio comunale che per i due terzi gli dovrebbe appartenere.
A Favara lo danno per il peggiore sindaco della città e noi facciamo parte della città. Favara lo rigetta, il suo partito non lo accetta e la sua maggioranza si imbarazza.
Gli resterebbe di presentare contestualmente due fogli, uno sulla relazione annuale con un “NULLA” e l’altro con “MI DIMETTO”.
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Lentini (Riformisti socialisti): La relazione annuale se non la fa il sindaco, la facciamo noi
By vedisotto3 Minuti di lettura