Il Giudice assolve Calogero Volpe, ex dirigente della Cisl, perché il fatto in riferimento all’accusa di diffamazione a mezzo stampa mossagli da Domenico Catuara,ex segretario generale della Cisl di Agrigento, non costituisce reato.
Calogero Volpe
“I punti salienti dei motivi della decisione si possono così sintetizzare : “Nel caso di specie, a mezzo delle prove dichiarative e documentali acquisite nel corso del processo, appare di tutta evidenza che l’organizzazione e la gestione del Sindacato CISL dì Agrigento avveniva disattendendo regole statutarie e principi etici comuni, adottando decisioni e comportamenti al limite della legalità.
Il quadro tracciato dai testi intervenuti dipinge a larghe tinte un quadro fosco ed evoca shakespeariane memorie di situazioni torbide e marce.
In particolare, alla luce di quanto emerso, appare provato, che, contrariamente a quanto previsto in statuto, la CISL, nel corso della gestione Catuara, si occupò attivamente di politica organizzando diverse “pizziate” elettorali, sostenendo nella competizione l’On.le Adragna, al punto che i manifesti elettorali venivano affissi in bella evidenza al balcone della sede CISL a Villaggio Mosè in Agrigento, ed i congiunti e l’entourage dell’uomo politico non esitavano ad utilizzare la sede e gli strumenti tecnologici ed informatici messi a loro disposizione dal sindacato (cfr foto acquisita All’udienza del13.11.2012).
È inoltre indubbio che sotto la dirigenza Catuara il di lui cognato, Bonomo Maurizio, venne nominato componente direttivo ASI pur configurandosi possibili incompatibilità con le cariche contestualmente rivestite da costui nello stesso periodo. Ne deriva che anche l’accusa di nepotismo trova una sua giustificazione nel diritto dì critica costituzionalmente garantito indicandosi con tale termine la tendenza da parte di chi detiene l’autorità o il potere dì favorire i propri parenti a causa della loro relazione familiare a prescindere dalle loro reali abilità e competenze. A ciò si aggiunga che nel caso di specie, in violazione di qualsivoglia regola e prassi, il Bonomo venne nominato senza che venisse previamente convocato l’esecutivo della CISL, in assenza, in via preliminare, di una terna di nomi tra i quali decidere ed, infine, che non venne redatto alcun verbale.
L’accusa di avere utilizzato la CISL per fini personali trova compiuta dimostrazione nell’acquisto da parte della moglie del Catuara, a prezzo inferiore rispetto a quello di mercato, dell’auto Toyota Yaris acquistata dal Sindacato, intorno al 2002, per circa 12.500 euro, rivenduta dopo circa un anno ad un concessionario di Cianciana per circa 2000/2500,00 euro e quindi acquistata dalla moglie del Catuara, malgrado il vincolo che prevede l’impossibilità di vendere un’autovettura prima che si esaurisca il piano di ammortamento triennale”.
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