“Da alcuni giorni, deputati, consiglieri, sindaco, fanno con insistenza il mio nome. Si saranno accorti, dopo oltre due anni, che qualcuno ha rubato il mio busto in bronzo?”
Barone, non voglio deluderla e sto cercando le parole più appropriate per informarla senza involontariamente procurarle qualche amarezza. Ecco, diciamo che importante è parlare di qualcuno e senza entrare nel merito, al momento, è vero che si fa spessissimo il suo nome.
“Mi è parso di capire che l’inizio del nuovo interesse per la mia persona nascerebbe addirittura da Roma”.
Ascolti Barone, giunti a questo punto, ho il dovere di dirle che a Favara la politica e l’amministrazione di tutto parla, tranne di posare un nuovo bronzo sul monumento in marmo all’interno del giardino della biblioteca. Scusi la brutalità, ma, in questa occasione, è meglio essere diretti.
“No! Scusi la mia insistenza, ma non mi pare che in paese si possa fare il mio nome per fatti diversi dal furto e dalla risistemazione del busto nel monumento. Caro amico, due più due fa quattro. La difficoltà più recente tra me e i favaresi è legata esclusivamente a questo fatto, ne più, ne meno”.
Il popolo favarese ha voluto ricordarla in diversi modi, non solo con la statua in piazza Cavour. In particolare, Favara le ha dedicato una scuola dandole il suo nome. Questa scuola è chiusa da qualche anno.
“Hanno rubato pure la scuola che porta il mio nome? Cos’è una congiura a mio danno?”
Non hanno rubato la scuola, anche se, in un certo senso, hanno fatto di peggio. I locali sono stati dichiarati inagibili per cedimento strutturale, il resto lo hanno fatto i vandali che hanno distrutto il bene abbandonato al suo destino. Adesso, c’è la possibilità di accedere ai finanziamenti promessi da Matteo Renzi sulla ristrutturazione delle scuole. E sulla promessa del presidente del Consiglio dei Ministri ci si sono tuffati tutti, dai deputati ai consiglieri comunali. La scuola si chiama Antonio Mendola e quindi fanno il suo nome.
“Sarà come dice lei, ma la cosa non mi convince. Posso chiedergli una cortesia?”
Certo che può.
“A Favara ho sentito dire che c’era un capopopolo, ecco se mi dice come si chiama e come posso ritracciarlo, cercherò di rivolgermi a lui per fare tornare il busto di bronzo in piazza”.
Dice bene, caro barone, a dire “c’era”. C’era e lo ricordo pure io che c’era, ma avrà fatto la stessa fine del suo busto, non si trova più. Barone non so come aiutarla. Comunque, sono ottimista sul suo ritorno in piazza. E’ solo questione di tempo. In molti sono convinti e io tra questi che Favara dovrà sopportare per i prossimi tre anni, poi le cose cambieranno e sicuramente in meglio, visto che il fondo lo abbiamo toccato.
“Allora, addà passà a nuttata”.
Bravo, proprio così, meglio pensare che addà passà a nuttata.
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Le interviste impossibili – Il barone Mendola: “Si parla di me”
By franco.pullara3 Minuti di lettura