Valentina Piscopo
E’ finita l’era delle province in Sicilia. Da oggi si parlerà di Liberi Consorzi e di tre città metropolitane. Questo è quanto è stato approvato ieri dall’Assemblea regionale siciliana, al termine di una accesa seduta durata tutta la sera.
Con 62 voti favorevoli, 14 contrari e 2 astenuti ,la Sicilia non avrà più le nove province che, invece, saranno sostituite da Liberi consorzi di comuni, ovvero da raggruppamenti locali che superino un’entità di 150mila abitanti. Allo stesso tempo, entro sei mesi dall’emanazione della nuova legge, sarà possibile creare nuovi Liberi consorzi con la condizione di superare un raggruppamento di 180mila abitanti.
Inoltre, la stessa legge approvata ieri sera sancisce la creazione di tre distretti metropolitani: quello di Palermo, quello di Catania, quello di Messina. Sia per le città metropolitane che per i liberi consorzi la vera novità risiede nella soppressione del voto diretto. Infatti,saranno le assemblee interne delle nuove istituzioni ad eleggere i loro presidenti. Il Presidente della regione Sicilia Crocetta, affida al social Twitter la sua soddisfazione : “Il voto di questa sera sostenuto da una maggioranza ampia, legittima un cambiamento che passa alla storia della Sicilia, perché si tratta di un testo di legge che modifica gli assetti istituzionali”.
Non è dello stesso avviso ,il deputato regionale del Ncd Vincenzo Fontana che, intervenendo dopo l’approvazione del ddl sulle Province, parla di “un funerale per i siciliani”. Dalla nota stampa, si legge infatti “Oggi i siciliani dovrebbero festeggiare una nascita, un momento di gioia per l’abolizione delle Province regionali e per la novità del nuovo arrivato: il Libero Consorzio dei Comuni; purtroppo io invece devo dire con molta onestà intellettuale che oggi è un giorno tristissimo per la democrazia e i siciliani.
Una delle più brutte leggi che ha mai esitato l’Ars dal 46 ad oggi, una legge pasticciata dove prima si è costruita la cornice e poi il quadro, dove ci saranno Assemblee pletoriche e organi non espressione della volontà popolare(…)I Liberi Consorzi dei Comuni così come sono stati disegnati non hanno né una forma, né un’anima, alla fine c’è pure il rischio che potranno nascere altri liberi consorzi, l’eliminazione dell’organo politico è una boutade, perché ci saranno i Sindaci dei Comuni consorziati con giunte e assemblee, non c’è nessun piano concreto di risparmio- continua l’onorevole del Ncd- e tanti lavoratori ad oggi hanno un forte senso di smarrimento.Alle fine questa norma si rivelerà solo un spot e per giunta scritta e articolata senza avere nessuna base, Crocetta continua solo a fare propaganda danneggiando il popolo siciliano attraverso un’improvvisazione che imbarazza sempre più”.
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