UGL – Federazione Igiene Ambientale
Roberto Migliara
Che i rifiuti siano molto spesso intesi come un problema invece che come una risorsa, è risaputo.
Che questo diventi un nodo attorno al quale si stringono questioni di dubbia legittimità, lo si scopre nel momento in cui per la seconda volta in due mesi, l’amministrazione comunale disattendendo le linee guida della legge regionale n.9 e ss.mm.ii., redige e ritira per ben due volte, i bandi per l’espletamento del servizio di raccolta e spazzamento.
L’ultimo bando depositato il 4 marzo u.s. è un attacco a viso aperto che ha dimostrato la totale incapacità dell’Amministrazione Comunale, nell’individuare ed approntare un piano di intervento efficiente, efficace ed economicamente vantaggioso.
In linea generale crediamo che la gestione del ciclo dei rifiuti sia ormai un problema di carattere politico.
I lodevoli interventi in questi ultimi mesi dei consiglieri Vassallo e Vaccarello e di pochi altri consiglieri, dimostrano che in seno al Comune non tutti hanno come obiettivo il bene della collettività e dei lavoratori.
Non ultimo, denunciamo un disinteresse di questa amministrazione ad un confronto con le OO.SS. di categoria, per ricercare soluzioni che non vedano il solito tentativo di licenziamenti facili a scapito di una mancata attivazione della ARO (ambito di raccolta ottimale) e di un piano di intervento economicamente sostenibile.
Inoltre, dalle conferme ricevute in questi ultimi giorni, l’amministrazione non sarebbe nelle condizioni di pagare alle imprese le relative fatture del servizio da almeno due mesi, le imprese a loro volta, non sarebbero nelle condizioni di retribuire gli stipendi agli operatori ecologici, con conseguenti scioperi e paralisi della raccolta.
Pertanto, abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione e attivare la procedura di raffreddamento in sede prefettizia.
Un confronto necessario, per non ritornare al passato, ma per individuare un piano di intervento, che possa affidare alla buona amministrazione ed al mercato, il compito di scegliere chi al prezzo più basso, e magari procurando anche profitti e vantaggi alla collettività, sia in grado di mettere a disposizione tecnologie, innovazione, competenza e rispetto dell’ambiente; il tutto porterebbe una reale spinta verso la raccolta differenziata, creando nuove economie ed opportunità per la intera filiera.
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