Il Consiglio comunale cade alla prima chiamata del presidente, Leonardo Pitruzzella, alla quale rispondono in quattordici. In seconda convocazione sono in diciannove e la seduta è valida.
Si inizia con l’intervento del consigliere Calogero Castronovo, che incredibile a dirsi attacca l’amministrazione coprendo il tutto con il verbo “stimolare”. Castronovo rivendica la sua appartenenza nella maggioranza ma per “stimolare” critica pesantemente e senza sconti l’operato degli assessori che, a suo dire, non sono mai presenti. Entra anche in alcuni particolari: Piazza della Vittoria con la sua pavimentazione distrutta dall’incendio di un espositore, alla quale a distanza di anni non si pone rimedio, Parla delle concessioni in sanatoria, che darebbero ossigeno alle casse comunali, ma che non vengono visionate. Attacca gli assessori e giustifica il sindaco che non può fare tutto, “gli assessori ci sono proprio per aiutarlo nell’amministrazione della città”.
A questo punto state già pensando ad un Manganella rosso fuoco dalla rabbia, pronto a scattare come una molla per mangiarsi Castronovo. Se lo state pensando sbagliate, ché le cose sono andate diversamente, ma ci arriviamo tra un poco, giusto il tempo per completare la cronaca dei fatti.
Dopo Castronovo è intervenuto Giovanni Bennardo che si è detto compiaciuto della dichiarazione del collega del Pd. Compiaciuto ma non del tutto convinto. Antonio Palumbo rincara la dose apprezzando Castronovo e ricordandogli, nello stesso tempo, che una maggioranza dovrebbe avere un programma da seguire e un canale diretto con il sindaco, quindi poco si comprende il suo sfogo pubblico. “Condivido – ha detto Salvatore Lupo – quanto detto da chi mi ha preceduto negli interventi e vado oltre. Facciamo parte del Voltano, il presidente della società si è dimesso e noi non conosciamo, pur essendo il Comune un azionista della Spa, cosa è accaduto. E il sindaco parla di Palazzo trasparente, quando tutto è coperto e nascosto”. Francesco Salemi che fa parte della maggioranza si è detto “stravolto dalla dichiarazione di Castronovo” e ha difeso il suo assessore.
Fatta, in estrema sintesi, la cronaca dei fatti, ritorniamo al sindaco che “non perde la calma”.
Dicevamo che chiunque avrebbe scommesso su una replica al vetriolo di Manganella alle esternazioni di Castronovo, ed, invece, senza scomporsi di un millimetro, calmo, calmo ha suggerito ai consiglieri di vedere la dichiarazione del loro collega “in uno spirito costruttivo. Dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno. L’amministrazione ha lavorato con risultati positivi e a volte meno positivi”.
Poi ha risposto sulla questione della pavimentazione di Piazza della Vittoria, conoscendone tutti i particolari, tipo fosse l’unico problema di Favara, e ha promesso di rimuovere il dirigente qualora si accertassero sue eventuali responsabilità nel ritardo dei lavori di ripristino della pavimentazione della piazza”. Non fa caso Manganella che dando ragione a Castronovo, indirettamente approva tutti gli interventi dell’opposizione. Il sindaco è d’accordo con l’opposizione.
Non convince. Mi piacerebbe credere alle mie orecchie e ai miei occhi, ma non mi convince ciò che ho ascoltato e visto. E’ forte l’impressione di avere assistito ad una recita, con Castronovo che attacca gli assessori e Manganella i dirigenti e il personale comunale. E come se avessero dato parti da recitare ad attori sbagliati. Troppo inverosimile è un Castronovo che attacca Manganella e quest’ultimo che non scatta, dicevamo, come una molla per mettergli, metaforicamente, le mani al collo.
Ad ogni modo, ritornando alla cronaca, durante l’intervento di Manganella è mancato il numero legale, che pure non dovrebbe mancare con una maggioranza di venti consiglieri, ed è caduta la seduta del Consiglio che è stata riconvocata per domani sera.
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Consiglio comunale – Il sindaco da ragione all’opposizione
By franco.pullara3 Minuti di lettura
1 commento
Castronovo dice, senza dirlo: se ci fossi io assessore vedresti, sindaco, che collaborazione invece di questi debosciati che ti attorniano”. Il sindaco, commosso, non solo non si scompone, ma plaude. E forse sta facendo un pensierino al questuante di turno.