Io e il sindaco potremmo dare un contributo alla chiarezza sul regolamento cimiteriale

Ho assistito alla polemica sul nuovo regolamento cimiteriale senza entrarci, per ascoltare le giustificazioni di Manganella, che per certi versi ha ragione nel trattare il popolo così come lo tratta, del resto ne ha ricavato sempre vantaggi politici, mentre l’altro ha sopportato in silenzio.
Adesso, questo rapporto del fare, mentre l’altro tace si è rotto, ché è stato toccato un tasto molto delicato per i favaresi: il cimitero. Noi siamo cittadini disponibili a sopportare tutto, tasse e disservizi all’ingrosso, ma sul cimitero ci arrocchiamo pronti a fare grandi sacrifici e le rivoluzioni. A proposito di sacrifici mi piace raccontarvi un fatto che mi è capitato in occasione della Commemorazione dei defunti. Una donna mi ha chiesto un aiuto economico “per mangiare” e poi l’ho vista in Via Capitano Callea in direzione cimitero con un mazzo di fiori. “Nenti avi a diri, mi lu levu da vucca, ma e murticeddri oj non devi mancari un scjuri”. Questo è il quadro e in questo quadro si cala il nuovo regolamento voluto dal sindaco e le recenti polemiche. Ora dare torto o ragione ad una parte rispetto che ad un’altra, oltre che semplice perché tutti hanno capito il “gioco”, non gioverebbe a fare definitiva chiarezza, mentre un confronto diretto tra il sindaco e il giornalista che ha seguito, passo, dopo passo, da un anno ad oggi tutte le fasi del parto del regolamento aiuterebbe ad arrivare alla verità, lasciando in pace i morti, così come vuole Manganella.
Una diretta televisiva, senza paracadute, dove ogni parte sia disponibile ad affrontare qualsiasi argomento inerente alla formazione del nuovo regolamento, prima beneficiaria temporale la famiglia del sindaco.
Non è una sfida, ché vogliamo solo capire fino in fondo ciò che è accaduto, attraverso i mezzi del democratico e civile confronto e il ricorso alla Magistratura già annunciato da Rifondazione Comunista e il Movimento Cinque Stelle. Ricorso, tra l’altro, dichiarato dal sindaco.
Questa, per concludere, è un’occasione da non perdere per iniziare un reale percorso sulla legalità e per percorrerlo fino al traguardo, senza essere da una parte o dall’altra solo per essere stati invitati ad esserci. Ed è, a mio parere, l’unico strumento di riappacificazione possibile in città.

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