Il Movimento 5 Stelle replica alla accuse del governatore, di Lupo e Panarello. “Semmai sono loro gli esperti nel voto di scambio e non sono nelle condizioni di farci la morale”. Crocetta e il Pd, anziché criticare, contribuiscano, con i loro stipendi”
“Il trionfo dell’assurdo, l’apoteosi del grottesco. Il festival dell’ipocrisia”. Crocetta e i brandelli del Pd, piuttosto che guardare in casa degli altri, farebbero bene a scavare tra le macerie della loro azione politica, a scandagliare tra il nulla cosmico del loro operato, che ha portato la Sicilia al disastro”.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars risponde alle accuse lanciate a mezzo stampa dal governatore, da Lupo e da Panarello, che hanno criticato l’operazione microcredito, lanciata dai deputati del Movimento, con la restituzione di gran parte dei loro stipendi.
I tre hanno ravvisato aspetti poco chiari nell’operazione, tacciandola, chi di pubblicità ingannevole, chi, addirittura, di voto di scambio.
“Crocetta, Lupo e Panarello – affermano i deputati – dimostrano di avere la lingua lunga, ma la memoria estremamente corta. Crocetta forse dimentica gli inutili cantieri di servizio annunciati alla vigilia delle politiche del 2013 al solo scopo di innaffiare di voti la campagna elettorale? Crocetta e il Pd, evidentemente, sorvolano sulla manovra stipendi, elaborata all’Ars a ridosso della europee, dopo mesi di indecente danza attorno alle poltrone assessoriali, mentre la Sicilia affondava. Una manovra, nella quale stanno rinfilando i Pip esclusi, a dispetto della decenza e dei redditi. Redditi che, a questo punto, possono essere anche consistenti, visto che nel bacino dovrebbe rientrare anche il cosiddetto Pip mlionario.
Dimenticano, il Pd e Crocetta , la carota degli 80 euro strombazzata urbi et orbi dal governo Renzi, sorvolando, però, su tutte le bastonate collaterali che finiranno per azzerare quella misera somma e sulla cui copertura ha forti perplessità pure il Senato?”.
“Come pretende il Pd – continuano i parlamentari Cinquestelle – di farci la morale, parlando di ‘profilo etico alto’, quando, proprio in casa sua, in questi giorni, è assordane il tintinnio delle manette per Genovese, che è stato non certo un Carneade qualsiasi del partito?
La verità è che il governo ha ostacolato in tutti i modi il microcredito, perché non voleva che la gente capisse che le cose si possono realizzare se solo lo si vuole. Non poteva permettere che 14 sconosciuti, dalla scomoda, vera, opposizione, potessero fare qualcosa di concreto per i siciliani, che certo non cambia la storia dell’isola, ma dà un piccolo aiuto e, soprattutto, un grandissimo segnale.
Per questo il governo ci ha ostacolato in tutti i modi, riprendendosi, prima, il milione e mezzo che aveva stanziato e lastricando, poi, il cammino di fantomatici intoppi, che non hanno permesso di realizzare uno straccio di regolamento in oltre un anno. Noi abbiamo fatto tutto in meno di due mesi, trattative con gli istituti di credito e atto notarile compresi. E il microcredito ora è una realtà che sarà gestita nel modo più trasparente possibile, visto che le pratiche saranno curate da enti terzi che con noi non hanno nulla a che fare. L’operazione, a quanto è dato di capire, sembra che sia molto gradita alla gente. Crocetta, Lupo, Panarello e i brandelli del Pd se ne facciano una ragione. Ma possono sempre rimediare. A loro e a tutti i partiti lanciamo nuovamente la sfida che finora si sono guardati bene dal raccogliere: perché non provano a costruire, anziché a demolire, alimentando il fondo anche con la metà d quello che mettiamo noi ogni mese? Ci dimostrino che, come noi, hanno a cuore gli interessi della politica fatta per i cittadini e non la politica dell’interesse.