Da sei anni, Gaetano Scorsone organizza, con dedizione e maestria la Festa della Legalità a Favara, dove di legalità non si parla mai abbastanza. La sesta edizione che si è chiusa con la manifestazione di sabato scorso ha un seguito che mi piace definire positivo nel suo rovescio della medaglia. E se, infatti, nel dritto della medaglia c’è una fastidiosa polemica tra il sindaco e un gruppo di consiglieri e forze politiche, nel rovescio c’è una sorta di pesatura che le due parti contrastanti vogliono fare. Sulla sua cultura all’antimafia, Manganella garantisce per se e invoca il controllo dello Stato partendo proprio dal primo Cittadino e dalla giunta. “Ma la stessa cosa deve essere fatta per tutti i consiglieri comunali, perché si deve appurare se tutti i consiglieri sono degni di salire quelle scale, riferendosi a quelle del Municipio”. Lo stesso vogliono i consiglieri e le forze politiche in contrasto con il sindaco.
A questo punto, mi nasce dal cuore un grazie a Gaetano Scorsone. Grazie per averci spinto e “costretto”, da diverse posizioni, a parlare di legalità. E non solo. Oggi, si invoca al punto da superare, temporalmente, la manifestazione, con l’inizio di un percorso, significativamente, positivo.
I favaresi voglio che si accenda il faro dell’attenzione delle Istituzioni sulla città per promuovere la legalità, in un territorio che ne ha vista poca, anzi pochissima. Non cito esempi, ché non è il caso, considerato che viviamo sulla nostra pelle i disagi dell’assenza di rispetto delle regole.
Adesso, dicevo, Gaetano Scorsone con la sua costanza e il suo grande spirito di volontariato è riuscito a mettere la palla al centro nel campo della legalità. E su questo campo, nulla è più e nulla sarà come prima di sabato scorso, ché le Istituzioni, dalla Magistratura al Prefetto, hanno ascoltato il “rumore” della stampa sulle invocazioni alla legalità da parte della politica.
