Sicilia. Crocetta “Uniformare il tetto massimo per i super burocrati Ars a quello dei regionali è un atto di giustizia ed equità”.
Palermo, 30 mag. 2014. “Su stipendi e pensioni d’oro all’Ars non si può giocare – dirlo è il presidente Crocetta – Questa volta parlo come deputato di quell’Assemblea, un’Assemblea che spesso a livello nazionale viene additata come il luogo dei privilegi e mentre si è provveduto a diminuire giustamente i compensi ai parlamentari, l’Ars continua ad avere al proprio interno burocrati che costano 4-5 volte l’anno lo stipendio di un deputato, offuscando la grande azione di risanamento che stiamo facendo e l’immagine di una Regione che sta mettendo in ordine i conti, come attesta il riconoscimento del patto di stabilità dallo Stato per il 2013 e lo stesso bilancio consuntivo. Leggo sui giornali di una sorta di frenetica trattativa che starebbero mettendo in atto tali burocrati d’oro e persino del confronto con le organizzazioni sindacali che giustamente sono un po’ sorde a comprendere delle ragioni per le quali un tetto di 160 mila euro per un burocrate sarebbe basso.
E’ una questione di equità e giustizia. Ci si appella persino alla violazione dell’Autonomia, invocando l’equiparazione al Senato. Ma l’Autonomia non è una carta bianca per riconoscere privilegi e parassitismi, l’Autonomia si esercita nell’ambito di un quadro costituzionale che ci obbliga, non solo a tenere in ordine i conti, ma soprattutto ad assicurare solidarietà nei confronti dei soggetti più deboli: È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Di fronte ai tanti poveri senza prospettive, alla gente che non sa dove andare a lavorare e dove dormire, non si può che essere netti e decisi senza tentennamenti e il tetto massimo deve essere uguale per tutti i burocrati di Ars e Regione. 160 mila euro sono una cifra già pazzesca, le retribuzioni dell’Ars non possono essere le più alte d’Europa mentre la Sicilia è tra le regioni più povere d’Europa.
Quale Autonomia si invoca, quella dei privilegi? L’articolo al quale ci si appella non è a difesa dei corporativismi ma difende il Parlamento nel senso che lo “Stato” non può stabilire un tetto più basso per i dipendenti delle regioni rispetto a quello stabilito a livello nazionale.
Solo che l’esercizio dell’Autonomia è affidata al Parlamento, il legislatore non ha stabilito nessun privilegio a favore di caste o gruppi, ma ha dato alla Regione la potestà in materia di trattamento del personale. Quindi è vero che lo Stato non può stabilire tetti più bassi per i dipendenti delle regioni rispetto a quello stabilito a livello nazionale, ma è anche vero che la Regione nella sua autonomia, in relazione alle compatibilità economiche, non solo lo può fare ma lo deve fare per risanare i conti e trattare tutti con equità e giustizia.
Stabilire oggi un tetto più alto per i burocrati dell’Ars rispetto a quelli dell’amministrazione regionale è un palese atto di ingiustizia”.
Sicilia ON Press. Tutti i diritti riservati. Testata giornalistica registrata al Tribunale di Agrigento al n. 314 del 10/01/2013. Direttore: Franco Pullara. Società editrice: SE.CO.FORM. S.R.L.
Sito creato da Salvo Vinciguerra Architetto.