Dall’inizio dell’anno sono arrivati in Europa, ché la Sicilia e la Calabria sono Europa, circa 40mila migranti, uomini e donne, che fuggono dalle guerre, dalla fame e dalla disperazione. Altri a migliaia sono pronti a traversare il Mediterraneo.
E’ un esodo di portata biblica, ma ad attenderli non c’è la terra promessa.
La stessa grandezza del fenomeno paragonata alle poche capacità finanziarie e logistiche delle città del meridione che accolgono i migranti non può che decretare un’accoglienza che mortifica la dignità dell’uomo.
E allora la pietà si sostituisce all’Europa con appelli alla popolazione per avere antibiotici, antinfiammatori e persino assorbenti. Ciò che si assiste in questi improvvisati centri di accoglienza è inenarrabile.
Sarebbe opportuno che i pochi parlamentari che conoscono la situazione ne parlassero in aula, ma in termini umanitari, ché non si tratta di numeri, non è una partita a scacchi. Non si devono scegliere mosse da fare, ma fare scelte in favore dell’uomo in quanto tale.
Ed è l’Europa che deve fare queste scelte.
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La pietà non può sostituirsi all’Europa #statodiemergenzasubito
By franco.pullara1 Minuto di lettura
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#immigrazione La pietà non può sostituirsi all’Europa
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