“Io non capisco l’appello del sindaco alla deputazione. I parlamentari non hanno un ruolo gestionale. Il suo passaggio, poi, dello stare a guardare per non sporcarsi le mani non trova giustificazioni, davvero, fuori dalla realtà”. Tonino Moscatt, non mi ha dato il tempo di sedermi ed è un fiume in piena sull’argomento amministrazione Manganella.
Conosco Moscatt, quanto basta, per sapere che cercherà di volare alto e di passare sulle teste che alimentano ad arte la polemica tra il Pd e l’amministrazione locale. Ma Moscatt è il deputato di Favara, il principale punto di riferimento del Pd, partito tirato per la giacca dal sindaco, nel tentativo di portarlo dentro la sua amministrazione, deve darci alcune spiegazioni..
“Non posso rischiare di restare avvitato su un problema che per quanto importante non può significare l’inizio e la fine della mia attività, non posso nel rispetto dell’elettorato, dei concittadini, di me stesso e della mia famiglia. Ieri pomeriggio sono arrivato da Roma per tornarci tra qualche ora e se faccio tutto di corsa è per l’urgenza insita nelle stesse cose che appartengono ai cittadini e ai loro interessi. Mi dispiace che il sindaco non segua la mia attività politica.
Che significa, mi da fastidio persino ripetere le parole, i deputati devono sporcarsi le mani? Mi sono spuntati i calli per organizzare momenti costruttivi per Favara, dai tavoli tecnici con le associazioni al progetto “Garanzia Giovani”, il progetto Net, abbiamo aperto lo sportello giovani. Nella nostra città si sono incontrati il sottosegretario all’Ambiente con i rappresentanti nazionali degli ordini professionali. La battaglia per la scuola Mendola. Interventi sul metano e la vicenda migranti, le iniziative sulle legalità.
Non può con una frase infelice scaricare la responsabilità sui parlamentari. Anzi deve dirmi cosa vuole. Adesso mi fermo per parlare di altre cose più interessanti, parliamo di idee su Favara”.
Le idee per camminare devono, comunque, avere le gambe.
“Senza sosta, cerco le une e le altre, sapendo sicuramente di trovarle nel mio paese. Dobbiamo mettere insieme le cose belle di Favara per mobilitare la città e spingerla verso una migliore qualità di vita. Mentre al momento, manca il cuore nelle iniziative. Possibile che non si riesca ad immaginare un progetto per l’estate o pensare di rivitalizzare il centro storico, mettendo insieme tutte le associazioni. Perché non fare un protocollo di intesa con l’Università, come possiamo partecipare ai bandi europei senza idee.
Non posso accettare di essere chiamato in causa da deputato come per scaricare le proprie responsabilità sugli altri, mentre non mancherò mai di essere accanto a Favara e ai favaresi nella mia attività di parlamentare”.
Fatto il dovuto chiarimento sui “ruoli” politici, possiamo avere una risposta al tormentone Pd dentro, Pd fuori all’amministrazione Manganella?
“Il passato non ci appartiene – risponde Moscatt – e non ci appartengono le relative responsabilità. Noi abbiamo detto la nostra in un documento ufficiale. Adesso, il sindaco ha rilanciato con l’invito a cambiare, quello che voglio capire senza incontri di nicchia è se la città è d’accordo sulle proposte di Manganella. In pratica, il confronto non deve avvenire tra di noi all’interno del partito, ma con noi, il partito e la città. Dobbiamo incontrare la Chiesa, le associazioni, i sindacati, perché saranno i cittadini a decidere come deve rispondere il Pd all’invito di Manganella. Avvii il confronto con il popolo e ci troveremo accanto a lui. Se vuole rischiare per il bene della città, noi ci saremo. Mentre il confronto non può basarsi sull’entrata in giunta. Bisogna aprire alla gente e rischiare con incontri durante tutto il periodo estivo. E se la città dirà A,B,C, bisognerà fare A,B,C.
Siamo interessati a Favara, non certamente al posto in giunta”.
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Moscatt: “Sporcarmi le mani? Mi sono spuntati i calli”
By franco.pullara4 Minuti di lettura
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