Valentina Piscopo
La deputazione locale e provinciale, con particolare riferimento all’On. Bosco e all’On. Moscatt, due figli di Favara, che non può stare solo a guardare senza sporcarsi le mani”. Questa è la frase della discordia, scritta di proprio pugno dal sindaco di Favara Manganella, in una nota stampa che ha prodotto un’alzata di scudi senza precedenti. A non farsi ingabbiare e “giudicare” dal primo cittadino è proprio il deputato nazionale del Ncd, Nino Bosco. Forte della sua caratura politica e morale, l’on. Bosco non vuole ad affidare le sue affermazioni ad uno sterile comunicato stampa, ma ci concede un’intervista.
D: Onorevole Bosco, come ha somatizzato le dure parole espresse dal sindaco Manganella nel comunicato dato alle stampe pochi giorni fa? Ha parlato di una deputazione, facendo riferimento anche all’altro deputato nazionale del Pd Moscatt, che non può solo guardare senza sporcarsi le mani.
R: Sinceramente non sono abituato a fare polemiche. E’ una dichiarazione del sindaco che non mi appartiene e non mi sfiora minimamente, sono a posto con la mia coscienza e con il mio operato di parlamentare. Credo che sia un segnale di debolezza da parte del sindaco perchè prova con queste dichiarazioni a scaricare su entrambi i parlamentari della città di Favara i problemi. Manganella sa benissimo quali sono i ruoli e le competenze dei deputati nazionali e , di contro, qual è il ruolo del sindaco di una città. Il primo cittadino di Favara sa perfettamente che ho sempre garantito, nonostante le posizioni politiche divergenti, la massima e piena collaborazione nell’interesse della città. In questo ultimo anno e mezzo è capitato che io mi impegnassi per il bene di Favara senza che nessuno me lo chiedesse. Per ultimo l’ emergenza migranti della scorsa settimana, chiamando il ministro Alfano e il Prefetto di Agrigento. A Roma sto seguendo l’iter della metanizzazione; sono intervenuto con una lettere aperta per inserire la scuola Mendola nel progetto di recupero. Inoltre sto puntando sulla formazione della nuova classe dirigente, investendo sui giovani., protagonisti del loro presente. Il problema è che avremmo bisogno di un sindaco e di un’amministrazione comunale che sforni, in continuazione, idee e progetti. Ma, ahimè, non mi pare che ci troviamo in questa situazione. Il sindaco, in verità, dovrebbe dire alla città che cosa ha fatto in questi tre anni. Cosa ha fatto per risolvere il problema delle buche, della nettezza urbana, della piscina comunale, del verde pubblico, delle ville, degli affitti che il comune paga? Che cosa si è fatto per tamponare l’emergenza finanziaria del comune? Un parlamentare può dare l’idea politica ma ad attuarla tocca a chi governa. La responsabilità se la prenda chi amministra Favara! Io garantisco, come ho sempre fatto, la piena disponibilità nei confronti della mia città e all’amministrazione. Non siamo interessati a poltrone o rimpasti di giunta, ma vogliamo sapere cosa vuole fare in questi ultimi due anni di legislatura, attraverso punti e programmi reali.
D: Ricordiamo l’entusiasmo con il quale si è presentata la “coalizione di responsabilità” a sostegno della candidatura di Manganella. Ad oggi,l’esperienza non ha confermato i pronostici sperati e spesso viene accusato di essersene “lavato le mani” troppo presto…
R: Non mi sento assolutamente responsabile. Tre anni fa, quando si è votato per le comunali, le scelte che io ho fatto sono state tutte in buona fede e le ho fatto nell’interesse della città. Quando si investe su un uomo lo si fa in buona fede. Tantissimi giovani e uomini e donne ci hanno messo la faccia credendolo un progetto vincente. Non rimpiango nulla, ma se un allenatore mette in campo un fantasista, ma il giocatore sbaglia tutto, non ha un assist, la colpa non è dell’allenatore che credeva di aver messo in campo un buon giocatore. Ora, sotto l’aspetto politico è necessario dire che è vero che io insieme alla coalizione ho candidato Rosario Manganella, ma è anche vero che poi il sindaco ha fatto delle scelte politiche diverse che lo hanno portato a tradire il voto popolare, passando prima al Megafono del presidente Crocetta ed oggi è il sindaco del Partito democratico. Questo va assolutamente ricordato. Oggi chi ha la responsabilità politica ed amministrativa della città di Favara è del Pd. Un partito democratico che è al comando nazionale e regionale. In via teorica, il sindaco Manganella dovrebbe avere la strada spianata per potere fare bene, visto che si trova in una congiuntura politica particolare. Oggi è il Pd che deve chiarirsi e a dire se questo sindaco deve andare avanti nell’azione amministrativa con il pieno sostegno del partito.
D: il sindaco Manganella parla di un coinvolgimento diretto del consiglio nella gestione della cosa pubblica, attraverso un’indicazione di propri rappresentanti per fare parte di un nuovo esecutivo. Che direttive darà ai consiglieri del Ncd?
R: La mia posizione rimane sempre la stessa. Noi siamo fuori dalla giunta comunale. Siamo fuori dalla maggioranza che appoggia il sindaco. Vogliamo costruire un’alternativa seria e credibile per le prossime comunali. L’appello del sindaco, rivolto a tutte le forze politiche, è un appello privo di contenuti nobili sotto l’aspetto politico. Su cosa possiamo ragionare? Sul posto in giunta? Non possiamo pensare che l’emergenza che vive Favara si possono affrontare rimaneggiando la giunta. Vorrei capire quali sono i 4 – 5 punti di cui parla il sindaco e se sono , poi, validi.
D: Ricapitolando, la posizione dell’on. Bosco è quella di apertura al dialogo con il sindaco solo se ci cono reali punti programmatici messi in campo per migliorare Favara.
R: Assolutamente si. Che il sindaco si chiami Rosario Manganella o Davide Rossi per me è uguale. Io sarò sempre a disposizione dei sindaci della mia città. Non farò mai mancare il mio supporto.
D: Nelle ultime ore, anche il deputato regionale del Partito democratico Giovanni Panepinto ha parlato della situazione politica favarese, dicendo che “non mi sento di chieder al PD di favara ancora di attendere, in particolare all’ area politica fiancoafianco, per segnare la distanza dall’ attuale esperienza amministrativa. Il PD a favara, con Moscatt deve preparare il futuro”.
R: Dopo questo ulteriore documento, mi rendo conto che è una partita tutta dentro al Partito democratico. L’on. Panepinto è un prestigioso parlamentare. Il sindaco di Favara è un sindaco di un paese di 35.000 abitanti e credo che a questo punto chi deve parlare chiaro è il Pd. Dopo l’intervento di Panepinto a trarne le conseguenze deve essere Manganella. Il Pd non può permettersi di tenere in ostaggio la città di Favara. Deve essere chiaro perché tenere un sindaco che non ha la copertura politica del Partito in un paese come Favara, significa volere male alla città.
D: Avrà notato che la politica ormai si consuma nei social network. E’ stato accusato di essere un’entità poco presente sul territorio, addirittura che ha abbandonato Favara…
R: Io sono una persona moderata e temprato a ricevere accuse. Mi rendo conto che i miei avversari politici non potendomi attaccare sul piano dell’onestà e della mia coerenza, devono dire qualcosa e dicono che ho abbandonato Favara e la prendo con un sorriso. A Favara manca l’ordinaria amministrazione e la progettualità a lungo termine. Allora io vorrei sapere, cosa si è fatto in questi tre anni per recuperare le ville comunali? Cosa si è fatto per il problema dei rifiuti? Della viabilità? Perché tutte queste cose, che sono fattibili, l’amministrazione non le ha fatte? Non hanno neanche bisogno di impegno economico. Mi rendo conto che fare il sindaco nella città di Favara è difficile, ciò nonostante molte cose si sarebbero potute fare. Mettere mano al bilancio comunale e tagliare il superfluo; riqualificare il personale comunale. Sono convinto che tutto ciò si può fare e se tra due anni il popolo favarese ci darà fiducia lo potremmo dimostrare. Per concludere, io continuerò ad impegnarmi per la mia città che amo; investirò sui giovani ai quali chiedo un sostegno e lavoreremo fin da subito per il prossimo evento elettorale per offrire a Favara un progetto politico che metta #Favaraprimaditutto.
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Nino Bosco: “Le dichiarazioni di Manganella sono un segnale della sua debolezza”
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