Desertificazione industriale ed estinzione della figura manageriale. Questi i moniti che emergono da un quadro sintetico quanto realistico della Sicilia: senza aziende non c’è futuro e senza dirigenti non c’è futuro per le aziende. Da qui la consapevolezza di fare un passo avanti, unire le forze e le competenze per intraprendere un percorso unico, che abbia una voce condivisa: quella dei manager. Quella di chi negli anni ha fatto esperienza sul campo, acquisendo capacità gestionale, raggiungendo obiettivi, apprendendo tecniche e strumenti che oggi, in un momento delicato come quello che attraversiamo, possono rappresentare una soluzione concreta. Apertura e coraggio sono le parole chiave che caratterizzano la costituzione di Federmanager Sicilia, frutto di una scelta comune, che vede in prima linea le tre associazioni territoriali di Catania, Palermo e Siracusa, decise a fare squadra per essere ancora più rappresentative. «Un traguardo storico che trasuda lungimiranza – ha commentato il vicepresidente nazionale Federmanager Carlo Poledrini, questa mattina (28 giugno) in occasione dell’Assemblea unitaria annuale svoltasi a Cefalù – Porgo ai tre presidenti Vincenzo Di Maria (Sicilia Occidentale), Gregorio Mirone (Sicilia Orientale) ed Emanuele Scifo (Siracusa) il mio apprezzamento per aver compiuto un passo importante per l’identità della Sicilia, anche e soprattutto a livello nazionale».
«È stato un passaggio naturale – ha sottolineato Di Maria in apertura dei lavori – per essere più efficaci e incisivi, sia per i nostri iscritti che per la società. Da oggi ci proponiamo come soggetto unitario, entrando da subito nella fase operativa che prevede l’attività di gruppi di lavoro su focus definiti». La preoccupante mancanza di cultura manageriale è stata sottolineata dal presidente Mirone: «Occorre una visione comune – ha detto – che non ci veda più frazionati ma portatori di un messaggio più forte perché più rappresentativo, che trovi ascolto presso le Istituzioni e gli enti a cui ci rivolgiamo. Le proposte e le competenze non mancano, come categoria vogliamo metterci la faccia, presentando idee che siano “differenti” perché legate al nostro essere o essere stati manager. Vogliamo essere una voce accanto alle altre parti sociali, mettendo al servizio una competenza trasversale e completa che in molte professioni oggi non è facile riscontrare». Dello stesso avviso il presidente Scifo che ha parlato di «scommessa, di punto di arrivo e nello stesso tempo di partenza a sostegno di una figura come quella del manager che, nonostante il momento difficile, si propone ancora come ordinata e motivata, lontana da rassegnazione e demotivazione apparente, spinta da nuovi obiettivi».
All’assemblea ha preso parte anche Magda Culotta, parlamentare nazionale e sindaco di Pollina (Pa), che ha manifestato «ampio apprezzamento per lo spirito di squadra, di appartenenza e di ottimismo che caratterizza l’iniziativa, puntando l’accento sul ruolo chiave della classe dirigenziale di oggi e sull’importanza che l’attuale Governo Renzi le riconosce».
Presenti anche: l’assessore alle Politiche culturali del Comune di Cefalù Antoniella Marinaro, il direttore di Confindustria Sicilia Giovanni Catalano, il coordinatore regionale Cida/Mapi Mimmo Mazzeo, il presidente di Manageritalia Luca Mencarelli, il presidente di Praesidium Bruno Villani, e Massimo Plescia di Sdi – Soluzioni d’impresa.