Qualsiasi cosa possa accadere di negativo in qualsiasi punto dell’Isola, per uno strano “fenomeno”, colpisce tutta la Sicilia. E altrettanto bizzarro è l’altro fenomeno che si accompagna al primo del tutti a testa bassa senza accennare ad un minimo di difesa. Non di difesa all’incivile che posteggia l’auto sul bagnasciuga delle Pergole, ma a quella parte della Sicilia che cerca di salire la china con grande coraggio. E allora contrada Le Pergole perde la sua collocazione geografica e si allarga a più non posso fino a coprire tutta l’Isola. C’è fango per tutti, per Realmonte, Porto Empedocle, Sciacca, fino ad arrivare a Trapani da questo versante e per Agrigento, Cammarata, fino ad arrivare a Palermo, per riprendere da Licata fino a Ragusa e Siracusa, Catania e Messina. Eppure, basterebbe spostare lo sguardo di pochi gradi dalla vergogna del posteggio a mare per capire che quella, per nostra fortuna, non è tutta la provincia di Agrigento o tutta la Sicilia.
Non ricordo, dicevo, alcuna difesa per quella parte dell’Isola che merita di essere difesa o alcun tentativo di circoscriverne gli aspetti negativi, almeno fino a questa mattina quando è arrivata la nota stampa dell’onorevole Moscatt, sull’increscioso caso di Le Pergole.
“Non mi piace l’attacco generalizzato che emerge su molti quotidiani nazionali a danno dei siciliani- si legge nel documento di Moscatt – Contesto con altrettanta fermezza quest’immagine di Sicilia irredimibile, di popolo barbaro disaffezionato al proprio territorio, di istituzioni sonnolenti e conniventi”.
Musica per le orecchie di chi ama questa terra e ne è orgoglioso e, principalmente, per chi, innamorato, ha investito coraggiosamente sul riscatto della Sicilia.
“Non mi piace perché non è così, non mi piace – continua con la sua “musica” Moscatt – perché rischia di far calare lo spietato e cupo ‘velo pietoso’ sugli sforzi dei tanti, singoli e associazioni comprese, che giornalmente operano per la salvaguardia di questa terra”.
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Moscatt: "Non mi piace l'attacco generalizzato ai siciliani"
By franco.pullara2 Minuti di lettura