Scritto da Valentina Piscopo
Sarà presentato venerdì 8 agosto alle ore 19.00 nei cortili della Farm Cultural Park, l’opera letteraria “La mia Londra” della scrittrice agrigentina Simonetta Agnello Hornby. L’evento letterario, targato Medinova, sarà occasione utile per conversare con la scrittrice, puntando l’attenzione su uno degli ultimi romanzi, “La mia Londra”. A presentare “l’ incontro d’autore”, Valentina Piscopo e a condurre la conversazione/ intervista, Antonio Liotta. “La mia Londra” si presenta come un racconto di racconti e personalissima guida alla città. E’ un inno a una Londra che continua a crescere e cambiare: ogni marea del Tamigi porta qualcosa o qualcuno di nuovo per farci pensare e ripensare. Simonetta Agnello arriva sola a Londra nel settembre 1963 – a tre ore da Palermo, è in un altro mondo. La città le appare subito come un luogo di riti e di magie: la coda nella fila degli aliens al controllo passaporti; l’autostrada sopraelevata diventa un tappeto volante. La paura di non capire e di non essere accettata forza impietosa il passaggio dall’adolescenza alla maturità. Diventa Mrs. Hornby. Ha due figli. Tutta una vita come inglese e come siciliana. Ora Simonetta Agnello Hornby può riannodare i fili della memoria e accompagnare il lettore nei piccoli musei poco noti, a passeggio nei parchi, nella amatissima casa di Dulwich, nel fascinoso appartamento di Westminster, nella City e a Brixton, dove lei ha esercitato la professione di avvocato; al contempo, cattura l’anima della sua Londra, profondamente tollerante e democratica, che offre a gente di tutte le etnie la possibilità di lavorare. Gioca in tal senso un ruolo formidabile la scoperta di Samuel Johnson, un intellettuale che vi arrivò a piedi, ventisettenne, alla ricerca di lavoro; compilò il primo dizionario inglese ed è considerato il padre dell’illuminismo inglese. Johnson appare negli studi che Tomasi di Lampedusa – ancora una volta il nodo fra Londra e Palermo – dedicò alla letteratura inglese, con un suo celebre adagio che qui suona motto esistenziale, filtro di nuova esperienza: «Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco anche di vivere».
Dal libro: “In una città nuova, mi lascio andare ai sensi e al caso. Senza pensare a niente, cammino, mi guardo intorno, mi unisco a una piccola folla curiosa, prendo i mezzi pubblici, compro il cibo di strada e mangio nei posti meno frequentati. Faccio una sosta, seduta su una panchina in un parco, bevendo una bibita in un caffè o appoggiata alla facciata di un edificio, come una mosca su un muro: e da lì osservo, odoro, ascolto. Se sono fortunata, piano piano l’anima del luogo mi si rivela.”
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Venerdì ai Sette Cortili alle ore 19.
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