Giuseppe Alonge
Ho letto, dopo avere partecipato alla presentazione avvenuta il 21 luglio scorso nel collegio Ex Filippini di Agrigento, il pamphlet di Pietrangelo Buttafuoco dal titolo: “Buttanissima Sicilia”.
Subito, abituati come siamo stati a fare cronistoria e ricerca meridionalista, il libro mi è apparso nei termini e nei toni molto violento. L’autore scarica dei flash su alcuni personaggi politici protagonisti di questo primo stralcio di millennio. Singoli personaggi collegati tra loro da un filo invisibile dove recitano la parte di governatori senza distinzione di sorta e di colore politico ma diversi soltanto per aspetto e cognome. L’opera procede ironicamente senza riguardo per nessuno tranne per la dignità espressa da Cuffaro durante la sua detenzione nel carcere romano e l’operosità e creatività di Crisafulli. L’uditorio del 21 luglio, abituato a discorsi politici tutti uguali e tutti diversi, ad un tratto davanti all’irruenza e alla iconoclastia di Buttafuoco si è acceso ed ha partecipato animatamente. Sono state lette cose già conosciute ma il linguaggio pirotecnico ed il modo di esporle le ha rese più vive ed interessanti.
Mi è parso troppo l’avere identificato l’isola come una meretrice; avrei preferito che il titolo fosse stato dedicato ai “puttanieri “ della Sicilia. La Sicilia come tutte le parti del mondo è, è stata e sarà quella che l’hanno voluto e la vorranno gli uomini. Troppo sbrigativamente viene liquidata l’autonomia e troppo sbrigativamente vengono liquidati i protagonisti. Starei più attento nel mettere in ridicolo chi si batte contro la Mafia perché l’ultima volta che Leonardo Sciascia parlò di professionisti dell’antimafia, e in quel momento alludeva a Giovanni Falcone, tranne Sciascia, che era morto nel ’89 cioè tre anni prima del boom di Capaci, noi tutti sappiamo come andò a finire. Buttare l’acqua sporca con il bambino fa notizia ma non risolve il problema della Sicilia puttana. Auspicare pseudo Mori o Commissariamento a me sembra una vera e propria scorciatoia che spesso non porta a nessun traguardo. Condannare il tutto e il contrario di tutto mi suona molto di linguaggio pentastellato da imbonitori che vendono prodotti fasulli dentro piazze attratte dallo strillone. Bollare chi si è nutrito di cultura letteraria Marxista, chi è creciuto alla scuola di Carlo Muscetta, insigne critico e letterato, mi pare un po’ esagerato, oppure per chi guarda solo a sinistra tutto diventa opinabile e discutibile; per chi invece gira le spalle alla destra dimentica che questa Buttana Sicilia è stata violentata dal catanese Drago al palermitano Miccichè che vince una elezione a sessantuno a zero ma Buttafuoco su queste figure butta solo ed abbondantemente acqua.
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“BUTTANISSIMA SICILIA”, MEGLIO "PUTTANIERI DELLA SICILIA"
By vedisotto3 Minuti di lettura
1 commento
Sommessamente – e quasi sottovoce – mi permetto una piccola correzione sintattico-grammaticale: “Avrei freferito che il titolo fosse stato dedicato…” (non sarebbe, come saprebbe anche uno scolaretto di terza media).
Suvvia professore, Lei è, come orgogliosamente afferma, un meridionalista marxista – cultore, magari, di un Marx casareccio e un tantinello maneggione – e non Le è quindi consentito cavarsela con simili orrori e luoghi comuni (il bambino con l’acqua sporca, Sciascia che additava Falcone come professionista dell’antimafia, il boom di Capaci – e che è, un nuovo miracolo economico? – etc.).
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Gentilissimo lettore, la ringrazio per la segnalazione dell’errore, per il quale mi scuso con lei e con tutti i lettori. Preciso che l’errore non è imputabile al professore Giuseppe Alonge che utilizza mezzi trasmissivi un po’ superati come il fax, cosa questa che comporta un lavoro in redazione di copiatura, in questa fase si è verificato ciò che non doveva verificarsi e per il quale rinnovo le mie scuse ai lettori e al professore Alonge.
Con stima Franco Pullara