Sono in circa 1800 che dallo scorso 23 aprile aspettano di tornare al lavoro e gli impegni assunti dal Governo sono stati disattesi.
Il Presidente è il padre dello sfacelo ma altri attori hanno avuto un ruolo decisivo in questa triste vicenda. Coloro i quali bramano per mettere le mani sui fondi del FSE, e che vogliono la loro fetta sostanziosa di finanziamenti, ostacolando di fatto qualsiasi percorso con la complicità attiva, fattiva e determinante del sindacato che agisce in maniera ambigua. Questo non giustifica il suo operato, vuol solo dire che è debole e non sa imporsi. Lui, che predica coraggio in ogni dove, non si è fatto i conti con i compromessi che ha accettato e accetta per rimanere a galla. Gli uomini che professano la legalità si sarebbero comportati in maniera diversa, si sarebbero dimessi denunciando e spiegando chi, come e perché gli impedisce di agire. Ha solo dimostrato che non è un uomo libero!
Il Presidente prima di abbattere le mura, che indubbiamente meritavano di essere abbattute, avrebbe dovuto mettere al riparo i lavoratori, tutto questo gioco al massacro ha colpito solo i poveri cristi che a cinquant’anni si ritrovano da un giorno all’altro disoccupati con l’aggravante di avere a carico figli che non trovano lavoro.
Si vanta di aver risparmio ingenti somme sulla formazione. Di che risparmio parla? La formazione non è a carico del Bilancio Regionale ma sul FSE, quel FSE al quale l’Italia da cento per ricevere ottanta e ne ritorna indietro quaranta. E poi chiunque sarebbe in grado di risparmiare non onorando gli impegni!
Che legga il Presidente, che legga lui e tutti i suoi amici o presunti tali e i suoi nemici o presunti tali e rifletta sulla situazione nella quale la vecchia politica, sempre attuale, ha relegato i siciliani e che lui “Il Rivoluzionario” aveva promesso di cambiare. E’ solo riuscito a peggiorare le cose con il suo governo che vive d’improvvisazione senza avere un benché minimo progetto per la Sicilia e per i siciliani. Oneri e onori e gli onori arrivano dopo gli oneri!
E poi magari udire qualche analista improvvisato politico snocciolare numeri e ripetere a disco rotto che in termini occupazionali abbiamo prodotto zero, prima di scagliarsi contro di noi, si scagli contro se stesso e faccia una seria riflessione sulle politiche di sviluppo che insieme alla maggioranza ha prodotto. Un solo spiraglio per i giovani bloccato dall’inefficienza e dall’ignoranza.
Il Governatore è nel cerchio magico dei partiti e dei poteri e di questo sistema ne è figlio e padre. Che denunci realmente il malaffare politico e tutti gli sporchi giochi di ricatto, come aveva promesso, solo così sarà rivoluzione altrimenti è solo macelleria, solo conservazione e autoconservazione di un “Posto al sole”. Vediamo i potenti con il ventre pieno e il popolo patire e pagare per una crisi creata da miserabili ingordi. Ha ucciso il bambino e salvato l’acqua sporca.
Sono certa che molti politici sono a conoscenza della drammatica situazione nella quale ci troviamo, ma devo costatare, con immenso sdegno, che nessuno si è fatto avanti, tranne qualche caso più unico che raro, per spendere una sola misera parola. Che succede? Non siamo più appetibili? Il nostro è un elettorato vecchio? Siamo solo numeri? E’ questo il concetto di politica? La politica è tutt’altra cosa, è scelta, è stare dalla parte del debole, è trovare soluzioni, è servire il popolo e non servirsi di esso, è agire nell’interesse della comunità, è metterci la faccia e non solo quando cerca consensi. Siamo diventati gli invisibili! Siete tutti d’accordo per lo sterminio di un’intera categoria? Il vostro silenzio e il vostro comportamento ignavo sono pesanti come un macigno ed è peggiore della mano del ladro. Sì, ladro! Chi ruba la dignità è un ladro, chi ruba la possibilità di vivere una vita decorosa è un ladro, chi toglie dalla bocca dei figli il pane è un ladro e chi assiste inerme a questo furto, è complice.
Il male dei “politicanti” (i politici sono altra cosa) che brulicano in ogni dove sta tutto nel miserabile e sterile calcolo numerico. Interesse di questi parassiti è quello di far finta di cambiare per non cambiare nulla. La fame del popolo é la loro ricchezza. Ci hanno ridotto alla povertà pur non essendo poveri, siamo come le aziende sane che sono costrette a chiudere non perché hanno dei debiti, ma perché vantano crediti dallo Stato. Ma noi siamo esseri umani non siamo aziende, cosa dobbiamo chiudere la famiglia? Cosa presentiamo a tavola? Come paghiamo mutui, bollette, spese mediche, istruzione ai figli? Ci avete ridotto a svuotare le borse e controllare le tasche delle giacche nella speranza di trovare qualche centesimo.
Cosa mai possiamo aspettarci da questa classe politica che è capace solo di auto referenziarsi e auto proteggersi? Cosa mai possiamo aspettarci da chi non riesce a tollerare solo quindici miseri giorni di ritardo nell’erogazione degli emolumenti dinanzi a quindici mesi di ritardo, e anche più, registrati nel mondo della formazione professionale? Cosa mai possiamo aspettarci da chi in barba all’urlo di tantissimi siciliani risponde con un emendamento che pone tra le priorità della Sicilia gli stipendi dei deputati? Non hanno nessun tipo di pudore, non riescono neppure a salvaguardare la loro stessa immagine.
E il Presidente cosa fa? Si difende e si giustifica dicendo che non si è accorto di nulla! Meglio tacere che arrampicarsi sugli specchi, si scivola presidente e si scivola in malo modo. La prego non offenda anche la nostra intelligenza, almeno questo ce lo risparmi!
Un ultimo appunto Presidente, non è stato sufficiente toglierci la dignità di lavoratori? Ha censurato i commenti nella Sua pagina facebook e cosa più grave ha tolto la parola a molti di noi, negandoci persino la possibilità di critica, badi bene critica, e non ingiurie o attacchi alla persona, forse per questo più efficaci e di disturbo al suo egocentrismo.
Lo ricorderemo Presidente, si è guadagnato l’immortalità e i nostri figli leggeranno le sue azioni, anzi le sue distruzioni. Come vorrei ritornare indietro nel tempo e riavere fiducia nel suo operato, questa delusione fa più male del lavoro che a causa sua ho perso, sentendo sulle mie spalle l’infinita frustrazione della fiducia tradita.
Gli applausi, che arrivano dalle giuste azioni, hanno un buon sapore che rimane indelebile nel cuore del popolo, quelli che arrivano dalle parole sono futili come le stesse parole pronunciate.
Evviva la democrazia! Evviva la Rivoluzione Crocettiana! Evviva il grande bluff!
Mi fate vergognare di essere siciliana! In nome di Dio andate via!
ADRIANA VITALE