Formazione – Fermi tutti ché le vittime sono i giovani

L’assessore Scilabra attacca la dirigente Corsello, la Corsello si difende e attacca la giovane componente della Giunta regionale, Crocetta difende il suo assessore. E in questo turbinio si inseriscono comunicati e dichiarazioni della maggioranza e dell’opposizioni.
Fermatevi, mannaggia a voi! Fermatevi, ché avete sbagliato il verso. E il verso non è quello di dare all’opinione pubblica un responsabile, non è di andare a cercare la perduta verginità.
Il macigno si è abbattuto sui già umiliati giovani siciliani. “Il popolo è bove” è una certezza per i politici siciliani, un bove che si può trattare come si vuole, tanto non si ribella. Del resto, quando ad una generazione non è stata lasciata neppure la speranza e il popolo accetta, non cambia, anzi se ne fa una ragione, cosa può impedire il ripetersi di errori su errori, di scelte sbagliate? Nessuno ha chiesto scusa a nessuno.
Crocetta dice che: “L’apparato amministrativo ha perso la testa in questa vicenda e ha finito con il cadere in un’alleanza con i carnefici che hanno rovinato la formazione”. Ma quanti sono questi  maledetti “carnefici”? Cos’è una razza che non si estingue mai? Si doveva fare pulizia buttando l’acqua sporca, salvando il bambino. Si doveva fare in tempi celeri, ma Crocetta parla ancora di carnefici. Allora, facciamo intervenire la comunità internazione per liberare il Governo regionale da questo esercito di criminali che si annidano in ogni dove.
Facciamo qualcosa per salvare la speranza dei giovani.
Ora se Nella Scilabra perde la calma nell’audizione della commissione regionale, cosa dovrebbero fare i giovani? Chi è la vittima?
Sulla questione Piano giovani, mi piace immaginare come avrebbe reagito la gente e la politica, non in Sicilia, ma in Toscana, in Emilia Romagna, in Lombardia e in altre regioni d’Italia, dove il popolo da tempo ha smesso di essere bove.

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