La seduta del Consiglio comunale di ieri sera è l’ulteriore prova di una maggioranza che non c’è. Si è sfaldata nell’attesa di un posto in giunta. Non ci sono altre chiavi di lettura. L’ultima maggioranza che si è formata non è nata intorno ad un nuovo progetto politico, c’erano posti lasciati vuoti dai consiglieri di riferimento all’onorevole Bosco e alle altre componenti della “compagnia della responsabilità” e si sono “accomodati” in contropartita di qualche assessorato.
Un giorno prima, molti di loro, buttavano vetriolo contro Manganella, il giorno dopo è scoppiato “l’amore”, senza alcuna motivazione politica. Per dirla alla Ettore Petrolini, famoso attore comico del primo novecento “siamo venuti in questa pubblica piazza non per bisogno, ché ringraziando Dio ne abbiamo tanto”.
E “di bisogno” ne hanno davvero tanto, anzi qualcuno di loro “il bisogno”, ieri sera, dopo il Consiglio comunale, lo aveva disegnato sulla faccia. Si leggeva la preoccupazione e anche la disperazione per il possibile scioglimento del Civico consenso per inadempienza. Poi, piano, piano, si sono rincuorati con l’arrivo di buone notizie sulla possibilità di ripetere la seduta entro il mese di Settembre.
Affari loro se sono riusciti a farsi votare dai parenti e dagli amici per un posto a tempo determinato di consigliere comunale, mentre nostro è il guaio per essere amministrati da chi alla fine della fiera cercava una sistemazione personale.
E ancora guai per noi, perché l’attività prevalente di questi signori è di tenere sotto ricatto il sindaco e la città.
Circa un mese fa, Manganella poteva contare su una maggioranza di venti consiglieri. Cosa è cambiato recentemente nella magra quotidianità dell’amministrazione? Unico “evento” sono le dimissioni di due assessori non ancora rimpiazzati. Si dice in piazza Cavour che all’interno dei gruppi, non essendo sufficiente il numero degli assessori per soddisfare l’appetito di tutti, si debba procedere ad una turnazione. Un assessore di una componente esce e un altro di una diversa componente entra. Un vergognoso turnover e il bisogno di alcuni del gettone di presenza sono alla base della politica favarese.
E’ chiaro che così si va verso l’inevitabile disastro.
Che spettacolo di peracottai sarà quello di un Conto consuntivo approvato dopo tutto questo teatro? Eppure sono pronto a scommettere e con me tanti altri, che se riproposto sarà votato “per bisogno, ché ringraziando Dio ne hanno tanto”. Poi continueranno a massacrare la città con i loro “ricattucci” politici.
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Manganella ha un’opposizione, ma non ha una maggioranza
By franco.pullara2 Minuti di lettura
2 commenti
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finalmente stanno capendo