Palma di Montechiaro (Agrigento)- Come era prevedibile la presentazione del libro di Gino Pantaleone “Il Gigante controvento- Michele Pantaleone: una vita contro la mafia” ha assunto un valore diverso dopo le minacce di morte al Sindaco di Palma, Pasquale Amato, denunciate nelle ultime ore. Il primo cittadino però con coraggio e determinazione ha preso parte domenica a tutte le celebrazioni della Giornata della Memoria, compreso l’evento culturale, preparato con cura dagli Assessori al Turismo e politiche giovanili, Vincenzo Salerno e alla Cultura e al sociale, Agata Vinci.
Piena la sala di Palazzo Ducale, dove un pubblico attento e partecipe, quanto sensibile, ha seguito i lavori durati oltre due ore. A coordinare l’evento il sociologo e giornalista, Francesco Pira, docente di comunicazione all’Università di Messina. La presentazione è stata aperta da un primo intervento del poeta dialettale Lorenzo Peritore che ha declamato la poesia “A Mafia” vincitrice del Premio Borgetto. Poi la proiezione di un video sulla vita e la storia di Michele Pantaleone di pochi minuti. A seguire l’intervento appassionato e commosso del sindaco Pasquale Amato. Il primo cittadino ha parlato delle sue battaglie antimafia degli anni 80 e di quello che gli è accaduto, che mortifica la città del Gattopardo. Ma ha chiaramente detto che bisogna andare avanti. Ed anche l’intervento dell’editore Nicola Macaione, di Spazio Cultura, ha denunciato il tentativo più volte reiterato di cancellare dalla storia Michele Pantaleone, non permettendo addirittura la ristampa di alcuni libri per un certo periodo con l’acquisizione delle piccole case editrici indipendenti da parte di grossi gruppi.
Poi la piacevole e interessante conversazione tra Francesco Pira e Gino Pantaleone. L’autore ha parlato di tutto, dalla sua passione per la storia e la vita di Michele Pantaleone, che ha assistito fino agli ultimi giorni di vita, alla omonimia che potrebbe anche nascondere una lontana ma non certa parentela, alle battaglie di dello scrittore, giornalista e politico siciliano. Gino Pantaleone più volte si è fermato tradito dall’emozione. Del resto quella di Palma è stata un’anteprima. Il libro sarà disponibile dai primi giorni di ottobre e sono previste parecchie presentazioni in tutta l’isola a partire dal capoluogo Palermo e dalla cittadina natale di Michele Pantaleone, Villalba.
Il tentativo, attraverso la pubblicazione del libro, è quello di disseppellire dall’oblio Michele Pantaleone. Applauditi gli intermezzi musicali di due artisti della nostra terra Antonio Zarcone e Totò Nocera. Apprezzato anche l’intervento di Lillo Cremona, sindaco di Naro, e compagno di scuola del giudice Rosario Livatino, ricordato con varie manifestazioni proprio domenica giorno in cui ricorreva l’anniversario della barbara uccisione.
Francesco Pira concludendo i lavori ha ricordato una frase di Leonardo Sciascia “la nostra giornata è fatta, come tutta la vita, di misteriose rispondenze e di sottili collegamenti” ed il fatto che nel giorno del ricordo dell’uccisione del giudice Rosario Livatino e del Vigile Urbano Giovanni Fazio, si sia parlato di un grande nemico della mafia, come Michele Pantaleone, a Palma di Montechiaro, dove il sindaco Pasquale Amato, è stato minacciato di morte non può essere un caso. Ma forse una rispondenza o un sottile collegamento, per dirla con Sciascia.
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