L’assessore comunale Enzo Agrò mi accoglie con la simpatia e il desiderio di fare conoscere all’opinione pubblica la sua produzione. Ha lo stesso identico entusiasmo, lui giovane, degli altri suoi coetanei che stanno investendo, in un periodo di grande crisi economica, nel centro storico cittadino. Investono nel settore del turismo che sta portando ricchezza a Favara. Con lui c’è l’architetto Giacomo Sorce, dirigente del dipartimento Politiche comunitarie. Marco Zambuto, sindaco di Agrigento, ebbe a dirmi che Sorce era l’ottimo professionista che avrebbe voluto nell’ufficio tecnico della sua città.
Ritornando all’assessore comunale, il mio primo contatto con Enzo Agrò risale al mese di Gennaio scorso, in occasione di un articolo pubblicato su Siciliaonpress riguardante il finanziamento previsto dalla legge 3 gennaio 2012, n. 1 “Riqualificazione urbanistica con interventi di edilizia sociale convenzionata. Misure urgenti per lo sviluppo economico”.
In quella occasione la stampa diede il suo contributo, attraverso l’informazione, per non perdere il beneficio previsto in favore di Favara. L’assessore Agrò, dal canto suo, lavorò e riuscì a recuperare il finanziamento di tre milioni di euro, dimenticato in uno dei tanti cassetti della Regione. Lo ha fatto senza perdere tempo in polemiche e rimboccandosi le maniche.
Oggi con la stampa vuole costruire un rapporto nuovo, perché “ci sono tanti imprenditori – mi dice – che aspettano le azioni della politica, ma le notizie, quelle confortanti, non arrivano, presi come siamo a polemizzare. Io voglio aiutare l’economia locale stuzzicandola con la conoscenza delle cose fatte da amministratore. Questo è, secondo me, il primo passo verso il cambiamento”.
Al momento c’è lo scoramento totale e un profondo solco scavato tra la città con la sua imprenditoria e la politica.
“Questo solco può essere eliminato – continua Agrò – con una serie di azioni. Una è la nostra attenzione di amministratori sulla determinazione dei privati ad investire nel territorio, questo deve guidarci, così come ha guidato le precedenti amministrazioni. L’ex sindaco Russello ha lasciato una importante eredità, ha tracciato un percorso che noi stiamo continuando, come è giusto che ci sia con la continuità amministrativa. Ci sono le nostre iniziative e anche quelle del passato ancora non concluse. Chi verrà dopo di noi chiuderà le nostre. Così come con Russello il suo piano strategico viene da una esperienza precedente “Agora dei diritti” che si chiude proprio con l’amministrazione nella quale un componente era l’editore di Siciliaonpress, Joseph Zambito, assessore di primo livello, lungimirante e determinante nella partecipazione di Favara nei progetti comunitari. E’ Russello che costruisce il dipartimento delle politiche comunitarie e sviluppo locale, che istituisce l’ufficio unico del Pist. Uno strumento che oggi è nostro sotto la direzione dell’architetto Giacomo Sorce.
Gran parte dei progetti sui quali lavoriamo sono la ricca eredità lasciata da chi ci ha preceduti. Abbiamo ereditato questo e anche enormi difficoltà. Ciononostante io e il sindaco non abbiamo voluto perdere un solo centesimo di euro”.
Fino a questo punto della chiacchierata siamo rimasti sul piano del riconoscimento e dei propositi, delle intenzioni che non bastano da sole a “stuzzicare” l’economia.
C’è, poi, un fatto da non trascurare. Gran parte delle opere realizzate attraverso i finanziamenti europei non sono utilizzate dalla collettività. Eppure sono opere importanti. Peggio, non sono ancora collegate con l’economia locale che germoglia in b&b, pizzerie, ristoranti, enoteche di recente apertura. E come se si facesse un’opera tanto per farla, per fare lavorare le imprese e poi abbandonare tutto.
“Collegandomi – conclude l’assessore Agrò – a questo concetto, ritengo indispensabile da parte dell’amministrazione costruire la comunicazione. Abbiamo la grande esigenza di comunicare con i nostri concittadini. Abbiamo l’esigenza di fare conoscere il nostro proposito di mettere a disposizione di chi vuole investire nel settore del turismo il patrimonio già realizzato con i finanziamenti europei. E abbiamo, altresì, l’esigenza, per fare qualche esempio, di dire ai gestori dei locali pubblici del nostro centro storico che il fulcro del progetto “Favara in contemporanea” sarà il castello Chiaramonte, prima tappa di un percorso che si snoderà, utilizzando un trenino elettrico, all’interno di Ortus, contrada Ticchiara e la Valle dei Templi. Lo faremo grazie ad un finanziamento di 600mila euro. Sfrutteremo la nostra vicepresidenza nel Distretto turistico delle miniere per realizzare il progetto di 300mila euro per il progetto “Le vie dello zolfo”.
Queste notizie sono iniezioni di coraggio per la collettività, di riappacificazione se volete. Abbiamo l’esigenza di rendere noto ciò che stiamo facendo rispetto a una realtà che al momento ci condanna, ma che ha, davvero, i giorni contati. Come li hanno i sacchetti appesi della spazzatura, che a breve spariranno con la distribuzione dei contenitori. Alla stampa chiedo spazio per fare conoscere il nostro lavoro di amministratore”.
E la stampa, caro assessore, che cerca le notizie per offrirle ai lettori, farà il suo mestiere.
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Agrò: “Gli imprenditori aspettano di conoscere le azioni della politica”
By franco.pullara4 Minuti di lettura