GLI OPERATORI CONFIDANO NELLA DETERMINAZONE DEL DIRIGENTE GENERALE PER UNA RAPIDA SOLUZIONE SUL VERSANTE LAVORATIVO E SUI BENENFICI DEL TRATTAMENTO SALARIALE SOSTITUTIVO
Buone notizie in arrivo per gli operatori degli ex sportelli multifunzionali sul versante della ripresa lavorativa e in ordine all’accesso alla Cassa integrazione guadagni in deroga per il periodo di inattività. In 1800 entro metà novembre saranno avviati al lavoro presso i Centri per l’impiego della Sicilia.
L’accelerazione, dopo 6 lunghi mesi di attesa, è arrivata a seguito di un incontro operativo tra il dirigente generale del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello ed i vertici del Ciapi di Priolo. Dal confronto è emersa la necessità di non perdere più tempo ed avviare senza indugi le misure del piano della Garanzia Giovani Sicilia. Questo significa finalmente la ripresa lavorativa degli operatori ex Sportelli multifunzionali.
Ritornata in sella al dipartimento Lavoro, la dottoressa Anna Rosa Corsello non ha perso tempo ed ha assunto con immediatezza alcune importanti decisioni con contestuali atti di indirizzo.
Difatti, sarà l’ente di formazione della Regione siciliana a provvedere, entro il prossimo mercoledì, alla pubblicazione della graduatoria definitiva relativa all’Avviso per il reclutamento di 2060 esperti per la gestione delle attività previste dalla ‘Youth Guarantee’.
Da quanto appreso dagli ambienti vicini al dipartimento Lavoro, i tempi dovrebbero essere rispettati atteso che eventuali ricorsi avverso la graduatoria definitiva non rallenteranno la procedura volta all’avvio delle azioni.
Quindi, il Ciapi procederà a contrattualizzare i lavoratori, mettendoli immediatamente a disposizione dei Centri per l’Impiego che procederanno ad avviare le misure della ‘Garanzia Giovani’.
Sul versante della Cassa integrazione guadagni in deroga la direttiva, pubblicata ieri dalla dottoressa Corsello, la numero 54137, sbloccati i tavoli di intesa sindacale per l’accesso alla Cigd.
La direttiva soggiace alle nuove regole stabilite dal ministero del Lavoro e traccia una linea di demarcazione in merito all’accesso all’ammortizzatore sociale in deroga in Sicilia.
L’amministrazione regionale ha chiarito che sono ammessi al beneficio tutti i lavoratori delle aziende che hanno presentato la richiesta di accesso entro il 31 luglio 2014 anche se non svolgono attività d’impresa, perché il decreto interministeriale non può essere retroattivo.
Con la pubblicazione del decreto interministeriale n.83473 dell’1 agosto 2014, il ministero del Lavoro ha chiarito che il trattamento di cassa integrazione guadagni in deroga, può essere richiesto solo dai soggetti giuridici qualificati come imprese disciplinate dall’articolo 2082 del Codice Civile.
Previsione che trova conferma nella circolare ministeriale n.19 dell’11 settembre 2014 che ha ribadito come la Cigd possa essere richiesta solamente dalle imprese.
Difatti, con la citata nota, a firma del direttore generale della direzione Ammortizzatori sociali, Ugo Menziani, il ministero del Lavoro ha respinto al mittente – la Regione siciliana – l’interpretazione estensiva del concetto di impresa prevista dall’ordinamento civilistico.
A seguito dello stop del ministero del Lavoro al trattamento di integrazione salariale in deroga in favore dei lavoratori dipendenti degli enti di formazione professionale operanti in Sicilia, l’amministrazione è corsa ai ripari.
Ed allora, la richiamata direttiva del dirigente generale del dipartimento Lavoro si è resa necessaria per garantire comunque l’accesso alla Cigd in favore dei lavoratori dipendenti degli enti di formazione professionale e sanare, quindi, la difformità di comportamento rilevata in alcuni uffici periferici in merito al trattamento delle istanze di accesso all’ammortizzatore sociale in deroga.
Infatti, in alcune province, come nel caso di Agrigento, le istanze sono state archiviate in assenza di chiarimenti dell’amministrazione regionale.
Chiarimento che adesso è arrivato proprio con la citata direttiva che, di fatto e nella sostanza, riapre la trattazione delle istanze per l’accesso alla Cigd per tutti gli aventi diritto e per le richieste pervenute entro fine luglio 2014 anche per quei casi in cui troppo frettolosamente alcuni uffici periferici avevano archiviato le istanze.
Dal primo agosto 2014 le regole sono cambiate e gli enti formativi, che svolgono l’attività senza finalità di lucro, sono escluse dai benefici. Il decreto interministeriale lascia spazio di manovra però, prevedendo la deroga e lasciando alle singole Regioni di intervenire con propri fondi.
Va chiarito che, l’articolo 6, terzo comma, del richiamato decreto interministeriale n.83473/2014, prevede la deroga alla norma che vieta l’accesso al trattamento di Cigd dei soggetti economici che operano senza finalità di lucro.
Secondo il citato articolo 6, le Regioni, se finanziano direttamente con fondi propri o dirottati dai fondi strutturali, sono autorizzate a disporre la concessione dei trattamenti di integrazione salariale anche ai soggetti economici fuori dalla disciplina dell’articolo 2082 del Codice Civile, come nel caso dei lavoratori dipendenti dagli enti di formazione professionale.
La previsione è contenuta nell’articolo 1, comma 253 della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013).
Tale norma autorizza le Regioni a riprogrammare i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali relativi al periodo 2007/2013 oggetto del Piano di azione e coesione per finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga a tutela dell’occupazione.
La deroga però è ammessa nei limiti di spesa di 70 milioni di euro e comunque in misura non superiore al 5 per cento delle risorse attribuite alle Regioni.
L’amministrazione regionale, attraverso la citata direttiva, intende garantire l’accesso alla Cigd anche a tutti gli operatori delle filiere dei Servizi e degli Interventi, ad oggi rimasti fuori.
Le indicazioni adesso sono chiare per gli uffici periferici che dovranno accelerare le procedure per l’esame delle istanze di accesso al trattamento di integrazione salariale in deroga.
La situazione nei prossimi giorni dovrebbe normalizzarsi.
Allo stato delle corse rileviamo come ci siano alcuni uffici che avevano già redatto i verbali di accordo sindacale ma non emesso il decreto di trasmissione all’Inps, mentre altri avevano rigettato le richieste che adesso dovranno essere trattate.
Lo ribadiamo, casi come il Servizio Centro per l’Impiego di Agrigento, che aveva rigettato le istanze di accesso alla Cigd, dovranno riaprire i fascicoli.
Dal punto di vista finanziario, dalle indiscrezioni assunte, la proiezione redatta dagli uffici prevede un fabbisogno di 20 milioni di euro per la copertura della Cgid da gennaio a dicembre 2014 per il settore della Formazione professionale.
Copertura che dovrebbe arrivare attraverso la deroga nella misura del 5 per cento delle risorse ministeriali attribuite alla Regione siciliana.
Anche se i fondi sono destinati a tutti i settori oggetto della Cgid in deroga, per la Formazione professionale, qualora non bastasse lo stanziamento complessivo destinato alla Sicilia, il Governo regionale ha già deciso di intervenire con propri fondi.
Dal dipartimento Lavoro confermano che spezzando i due periodi, prima dell’1 agosto e dopo, si potranno garantire tutti gli aventi diritto del settore della Formazione professionale.
È stata, difatti, assunta, nei giorni scorsi, la delibera di giunta che ha destinato 10 milioni della priorità 6 del Piano giovani (misura destinata alla fuoriuscita anticipata del personale con uno stanziamento di 45 milioni di euro) per garantire il soddisfacimento delle istanze la cassa integrazione guadagni in deroga proveniente dal sistema formativo regionale.
Dal punto di vista operativo va detto che c’è il rischio che il sistema s’inceppi per effetto della decisione dell’Inps che ha già modificato il sistema informatico adeguandolo alle indicazioni del decreto interministeriale n.83473/14.
Anche su questo versante il dipartimento Lavoro, da quanto abbiamo appreso, ieri ha inviato una nota, a firma della dottoressa Corsello, indirizzata al ministero del Lavoro per chiarire che tutto il pregresso andrà gestito con il vecchio programma informatico.
I lavoratori dei Servizi formativi e degli interventi formativi tirano una boccata di sollievo e si aspettano che, questa volt,a i tempi siano rispettati dall’amministrazione regionale e dal Governo regionale.
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