IL SINDACATO ‘ROSSO’ IN SICILIA AZIONISTA DEL GOVERNO-TER CON DUE ASSESSORATI ‘PESANTI’, AL LAVORO ED ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE. UN PATTO POLITICO PARTORITO SULLA PELLE DEI LAVORATORI?
Nel caos che caratterizza da due anni la gestione della Formazione professionale in Sicilia entra ‘a gamba tesa’ la Cgil siciliana per scommettere sul cambiamento del settore.
Il sindacato, guidato in Sicilia da Michele Pagliaro e che annovera una folta rappresentanza al Parlamento siciliano, pare sia passato dalla parte della politica. Sarà così?
In tanti hanno contattato la redazione per evidenziare una pericolosa dicotomia che investirebbe il maggiore sindacato italiano che in Sicilia – a parere di taluni osservatori – annaspa nel rapporto con i lavoratori della Formazione professionale.
Oggi il sindacato, chiamato dal Governatore Rosario Crocetta a governare due materie complicate e difficili come il lavoro e la Formazione professionale, pare abbia rafforzato il ruolo istituzione che cozza con l’attività sindacale che è di parte.
Un sindacato la Cgil che, per la verità, da qualche tempo aveva assunto un atteggiamento di forte vicinanza con il presidente della Regione e che oggi siede in giunta di governo con due suoi esponenti.
Il rischio è che questo nuovo scenario alimenti la confusione sul ruolo e le finalità della Flc Cgil nel settore della Formazione professionale, trascinando nell’ambigua dualità l’assessore alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello, personaggio dal passato in Cgil.
Sospettano in tanti che dietro la spinta verso i contratti di solidarietà da parte della Cgil si nasconda un patto politico siglato con il presidente Crocetta attraverso la mediazione del foto gruppo, almeno una decina, di parlamentari del Pd di estrazione Cgil.
L’operazione politica, secondo le indiscrezioni pervenute in redazione, si sarebbe sintetizzata nell’ingresso di due assessori in giunta ed in cambio alla Cgil sarebbe stato chiesto di ‘spingere’ per l’introduzione del contratto di solidarietà nel settore della Formazione professionale per alleggerire la spesa nel settore – finanziando con soli 150 milioni di euro la seconda annualità del Piano Giovani – trasferendo il sacrificio economico ancora una volta, sulle tasche dei lavoratori della Formazione professionale, massacrati già dal mancato pagamento delle spettanze arretrate.
E che a caos si aggiunga confusione nel settore della Formazione professionale lo confermano i fatti.
La prima a fare confusione è stata proprio l’assessore alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello.
Ha lasciato perplessi l’affermazione dei giorni scorsi rilasciata alla stampa dall’assessore regionale all’Istruzione ed alla formazione professionale, circa il proposito di esercitare il ruolo istituzionale con la casacca della sindacalista.
Visti i suoi trascorsi di segretario della Cgil agrigentina, gli operatori del settore si sono sentiti autorizzati ad immaginare che per la prima volta in Sicilia l’assessorato sia guidato da un sindacalista della Cgil.
Un bene o un male? Questo è presto a dirsi.
Certo è che appare davvero singolare che in un settore fortemente sindacalizzato il Governatore Crocetta abbia scelto un sindacalista per mettere a posto il la sgangherata Formazione professionale.
Il grido che abbiamo raccolto è unanime: ‘gli operatori del settore non hanno bisogno di un assessore-sindacalista ma di un assessore che faccia il suo dovere istituzionale’.
Per la verità, dopo due anni di fallimentare amministrazione del settore da parte dell’ex assessore Nelli Scilabra, la ‘pupilla’ dei compari di avventura politica, il presidente Rosario Crocetta ed il senatore del Pd, Beppe Lumia, operatori, enti formativi e osservatori si aspettano un assessore alla Formazione professionale che risolva i problemi, non che faccia il sindacalista.
Sono troppi i sindacalisti presenti nel settore che hanno fatto il bello ed il cattivo tempo e che, fatte le dovute eccezioni, negli ultimi due anni ne hanno combinate di tutti i colori, facendo allontanare i diritti e le tutele dal settore ed i lavoratori dal mondo sindacale.
Non ci voleva questa dicotomia di ruoli e vista l’emergenza sociale nel settore della Formazione professionale, oggi appare davvero azzardato per l’assessore Lo Bello, dare la sensazione di essere di parte pur ricoprendo un ruolo istituzionale.
Qualche malalingua sospetta che l’assessore Lo Bello possa sbordare verso la Flc Cgil e le tesi del sindacato ‘rosso’ siciliano. Noi escludiamo che possa accadere, l’assessore ha un’esperienza tale da non incorrere in scivoloni.
Pur tuttavia, saranno i fatti a certificare la bontà dell’operato dell’assessore Lo Bello alla guida dell’assessorato alla Formazione professionale.
Del resto, non mancano le critiche sulla scelta operata dal presidente Crocetta di scegliere una sindacalista ‘dichiarata’ alla guida di un assessorato esplosivo come quello della Formazione professionale.
A preoccupare gli osservatori del settore, lo ribadiamo, la spavalderia dell’assessore Lo Bello che, nel dichiararsi apertamente sindacalista, espone il settore al rischio di declinare verso una possibile gestione oligarchica della Formazione professionale.
Pare riemergere con veemenza, difatti, la figura del senatore Beppe Lumia, socio in politica del presidente Crocetta e sponsor prima della giovane Nelli Scilabra ed oggi di Mariella Lo Bello. Cosa sarebbe allora cambiato? In tanti sono pronti a giurare che nulla è cambiato.
Anzi, l’origine spiccatamente sindacale dell’assessore alla Formazione professionale, a parere di esperti del settore, potrebbe costituire un ulteriore appesantimento nelle scelte da operare per il bene del settore, dei lavoratori e degli allievi.
Quindi, non solo la continuità con il precedente indirizzo politico-amministrativo dettato dall’ex assessore Nelli Scilabra ma anche l’aggravio di targare col sindacato ‘rosso’ la gestione dei prossimi mesi della Formazione professionale che potrebbe esporre l’assessore a dubbi sull’operato: da un lato istituzione e quindi ‘super partes’ e dall’altro sindacalista e quindi di parte.
E poi, diciamocelo pure, il settore della Formazione professionale è costellato da organizzazioni sindacali come Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Ugl Scuola, Asilfop, Cobas Formazione ,Uslal, Unione lavoratori liberi, Sinalp, Alfop, Gli Irriducibili della formazione, Gilda e Cisal.
Alla Formazione professionale, di certo, non serve il quattordicesimo sindacato ma un assessore che produca provvedimenti, sblocchi i pagamenti in favore dei lavoratori ed enti formativi, chiuda il contenzioso sulle rendicontazioni, chiarisca le regole sull’accreditamento e indirizzi il settore verso una programmazione seria, ripristinando le regole sulla continuità lavorativa e retributiva degli operatori.
Dalle indiscrezioni raccolte, sono in tanti tra i lavoratori a ritenere che l’assessore Lo Bello faccia bene a conservare nel cassetto l’esperienza sindacale con la Cgil agrigentina e provi, invece, a sforzarsi di essere imparziale ed adoperarsi nel ruolo istituzionale per il bene della Formazione professionale, cominciando con lo sbloccare i pagamenti pregressi.
Con il Governo-ter varato nei giorni scorsi dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, la Cgil siciliana, avendo espresso due assessori, come Mariella Lo Bello, alla Formazione professionale e Bruno Caruso, al Lavoro, dopo aver gestito i lavoratori e gli enti, adesso si gioca definitivamente la faccia.
Ovvero, secondo quanto riferito da attenti osservatori, la Cgil, oramai esposta con la propria faccia, rischia arretrare ulteriormente nel rapporto con i lavoratori del settore, qualora non dovesse riuscire a risolvere la vicenda dei pagamenti arretrati dei lavoratori, delle tutele del settore e delle regole normative e contrattuali.
In una sola parola la Cgil siciliana si gioca la credibilità sul terreno del rispetto della dignità degli 8000 operatori della Formazione professionale. Una bella responsabilità.
E poi, è curioso capire se la Cgil deciderà di entrare a gamba tesa per difendere ‘a spada tratta’ i diritti dei lavoratori della Formazione professionale a costo di entrare in rotta di collisione con la stessa Lo Bello.
Del resto, non si può predicare a Roma la tutela a tutto tondo dei lavoratori e razzolare male in Sicilia mandando al macero norme, regole e istituti contrattuali.
Alcune scelte praticate negli ultimi due anni dal sindacato ‘rosso’ non sono piaciute ai lavoratori che ne hanno preso le distanze.
In tanti tra gli operatori della formazione professionale criticano alla Flc Cgil la scelta sindacale di promuovere il contratto di solidarietà che, dopo aver riposto nel soffitto l’accordo del 5 agosto scorso – altra operazione fallimentare – viene visto come un arretramento, un modo per assecondare le mire distruttive del Governo regionale. Per una larga parte dei lavoratori il ricorso al contratto di solidarietà costituisce la sintesi di un accordo politico con il Governo Crocetta.
Dopo i tagli al finanziamento del Piano Giovani dell’anno scorso e di quest’anno, dopo la sottoscrizione del citato accordo del 5 agosto scorso sulla mobilità orizzontale, che difficilmente consentirà agli eccedentari di trovare ricollocamento presso altri enti formativi, quale altro sacrificio sarà chiesto ai lavoratori?
La terza annualità dell’Avviso 20/2011, finanziata dal Governo regionale con delibera n.250 del 26 settembre 2014 e con 150 milioni di euro del Piano Giovani, non è ancora stata avviata e già si conta un migliaio di operatori senza lavoro per effetto della revoca di alcuni enti formativi.
Non ha ancora chiarito il Governo regionale con quali risorse intenderà garantire il reddito sostitutivo a qui lavoratori eccedentari che non troveranno collocazione presso altri enti.
Cambiano i governi guidati dal timoniere rivoluzionario Crocetta e la ‘macelleria sociale’ nel settore della Formazione professionale va avanti a vele spiegate.
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Formazione, Lo Bello: sindacalista o assessore? Dubbi sul ruolo ‘politico’ della Cgil
By vedisotto8 Minuti di lettura
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