RIMODULAZIONE DEL PIANO AZIONE E COESIONE PER EVITARE LA PERDITA DI 150 MILIONI DI EURO E L’ATTESA TREPIDANTE DELLA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DA PARTE DEL GOVERNO CENTRALE TENGONO COL FIATO SOSPESO MIGLIAIA DI LAVORATORI SICILIANI
È allarme sociale in Sicilia.
Iniziata la corsa contro il tempo del Governo-ter per garantire gli ammortizzatori sociali in deroga ai lavoratori dei Servizi formativi e degli Interventi formativi in Sicilia. Manca un mese e mezzo alla fine dell’anno e ancora nulla è stato definito.
I due precedenti Governi regionali del presidente Rosario Crocetta, prima hanno cincischiato per mesi e mesi ed adesso la nuova giunta regionale dovrà correre ai riparti per evitare il collasso sociale.
La Regione siciliana ha assunto impegni con i lavoratori sospesi in Sicilia per 164 milioni di euro. A tanto ammonta la richiesta di ammortizzatore sociale in deroga per l’anno 2014 alla quale il Governo dell’inadeguatezza proverà a dare una risposta esaustiva.
Ammonta, invece, a 42 milioni di euro il debito del Governo regionale nei confronti dell’Inps che ha già anticipato ammortizzatori sociali per tale importo.
È partita la corsa ad ostacoli per la copertura del fabbisogno complessivo di 122 milioni di euro. Sia l’assessore regionale al Lavoro, Bruno Caruso, che la dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale al ramo, si stanno adoperando per reperire le risorse tra mille difficoltà.
Ci sono 240 milioni di euro del Piano azione e coesione (Pac) destinati dal Governo del presidente Rosario Crocetta alle politiche passive del lavoro. Somma che si è già assottigliata per effetto della decisione dell’assessore al Lavoro di utilizzare 50 milioni di euro per lo SpinOff (si tratta di finanziare iniziative imprenditoriali, alle quali gli atenei universitari partecipano in qualità di socio, aventi come scopo lo sfruttamento dei risultati della ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi derivati dall’attività di ricerca dell’Università).
Allo stesso modo l’assessore alla formazione professionale utilizzerà 40 milioni di euro del Pac per finanziare l’Avviso pubblico 18/2011 relativo ai corsi destinati alla figura dell’operatore socio sanitario. Restano quindi, pressappoco 150 milioni di euro che per essere utilizzati a copertura della cassa integrazione servirà la rimodulazione del Piano.
In buona sostanza il Governo e l’amministrazione regionale dovranno, senza perdere altro tempo, ridefinire un nuovo Piano occupazione in Sicilia.
E dovranno farlo entro il 31 dicembre 2014 con apposita delibera di giunta regionale per evitare la possibile perdita del finanziamento.
Ci sono poi 10 milioni di euro stanziati con delibera di giunta dal Governo regionale per finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga in favore dei lavoratori appartenenti ad aziende che non svolgono attività d’impresa. il distinguo è d’obbligo perché il Governo del presidente Matteo Renzi ha ristretto i requisiti di accesso al trattamento salariale sostitutivo.
Infatti, con il decreto interministeriale n.83473 dell’1 agosto 2014, il ministero del Lavoro ha chiarito che il trattamento di cassa integrazione guadagni in deroga, può essere richiesto solo dai soggetti giuridici qualificati come imprese disciplinate dall’articolo 2082 del Codice Civile. Previsione che trova conferma nella circolare ministeriale n.19 dell’11 settembre 2014 che ha ribadito come la Cigd possa essere richiesta solamente dalle imprese.
Somma ovviamente insufficiente per dare risposta al fabbisogno di risorse per garantire la Cassa integrazione in deroga e la mobilità in deroga a tutti i lavoratori sospesi in Sicilia della Formazione professionale.
C’è anche chi asserisce che la cifra sia scesa da 10 a 8,5 milioni di euro e che il Governo regionale continua a dare i numeri. Da indiscrezioni assunte, parrebbe, difatti, che a tale ammontare il Governo Crocetta arriverebbe con 5 milioni prelevati dal Piano giovani e precisamente dalla Misura 6.
Per capirci, quella destinata all’esodo anticipato degli operatori della Formazione professionale.
Com’è lontana l’epoca in cui il Governatore siciliano, Rosario Crocetta, annunciava che avrebbe mandato in quiescenza 1400 operatori della formazione professionale. Cifre ballerine e impegno assunto – tanto per cambiare – e non mantenuto. Eppure l’annuncio risale a non meno di un mese fa. Parole, parole, parole….
Misura che, quindi, si ridurrebbe ulteriormente a 35 milioni, dopo aver subito una prima decurtazione da parte del governo nazionale, in sede di rimodulazione del Piano, facendo passare lo stanziamento dagli originari 44 milioni di euro a 40.
Altro che politica volta a promuovere l’esodo volontario ed incentivato dei lavoratori della Formazione professionale.
Gli altri 3,5 milioni di euro dovrebbero arrivare dallo Stato in sede di ripartizione delle risorse previste peri finanziare gli ammortizzatori sociali. Ed anche in questo caso occorre fare un chiarimento.
Va anche detto che, secondo altre autorevoli indiscrezioni, dalla ripartizione ministeriale delle risorse in favore delle Regioni, per la copertura del fabbisogni di ammortizzatori sociali in deroga in favore dei lavoratori delle aziende che svolgono attività senza finalità di lucro, lo Stato si accingerebbe a stanziare, secondo quanto previsto dal citato decreto interministeriale n.83473/2014, il 5 per cento del complessivo finanziamento pari a circa 1,4 milioni di euro.
Si tratterebbe di complessivi 70 milioni di euro che dovrebbero essere suddivisi tra tutte le Regioni. Qualsiasi cifra assegnata alla Sicilia si sa che è insufficiente. Se dovessimo pensare che alla Sicilia vada assegnata la somma di 3,5 milioni di euro, esattamente il 5 per cento di 70 milioni, farebbe bene il Governo regionale ad accelerare le procedure per reperire le risorse mancanti ed evitare il collasso sociale in Sicilia.
Anche perché l’eventuale somma di 3,5 milioni di euro non sarebbe destinata esclusivamente al comparto della Formazione professionale ma ai lavoratori di tutti i settori ove operano aziende che non svolgono attività d’impresa.
Tanto per cambiare il caos è la costante. Da due anni a questa parte il Governo regionale ha solo fatto danni ai lavoratori della Formazione professionale mietendo dolore e povertà.
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Formazione, In Sicilia a rischio l’erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga
By vedisotto5 Minuti di lettura
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